Se l’ultradestra internazionale vuole farla passare come una sorta di Hulk, imbattibile, insuperabile e fuori da ogni parametro, la verità nei confronti di Imane Khelif, pugile algerina da tre giorni al centro di una gigantesca e diffamante fake news (“è un uomo”), è un’altra.
Perché come da noi scritto questa mattina Imane Khelif è tutt’altro che imbattibile, pur avendo vinto l’incontro di ieri alle Olimpiadi di Parigi contro la nostra Angela Carini grazie al ritiro lampo della pugile azzurra. Statistiche alla mano, Khelif perde un match su 4. Secondo l’elenco (incompleto) di boxrec.com, l’algerina conta solo 6 vittorie per ko in 38 incontri, con ben 9 sconfitte. Contro nove donne, ovvero Aslahan Mehmedova e Karina Ibragimova nel 2018, Anja Stridsman, Khouloud Halimi e Natalia Shadrina nel 2019, Esra Yildiz nel 2020, Mira Potkonen e Kellie Harrington nel 2021 e Amy Broadhurst nel 2022.
Imane ha partecipato ai Campionati mondiali di pugilato dilettanti femminile 2018 a Nuova Delhi, classificandosi al 17° posto dopo essere stata eliminata al primo round. Ai Campionati mondiali di pugilato dilettanti femminile del 2019 si è classificata al 33° posto. Alle Olimpiadi di Tokyo 2021 è stata sconfitta ai quarti di finale, perdendo 5-0 con colei che ha poi vinto l’oro. Ai Campionati mondiali di pugilato femminile del 2022 è arrivata in finale, ma è stata sconfitta nuovamente da Amy Broadhurst, pugile irlandese che sui social ha voluto pubblicamente difendere Khelif, sostenuta dalle associazioni intersex d’Italia e dal CIO, che ha replicato anche alla mai del tutto chiarita squalifica dai mondiali del 2022 per mano di un presidente russo amico di Putin.
“Personalmente non penso che abbia fatto nulla per “imbrogliare”. Penso che sia nata così e che sia fuori dal suo controllo”.
A quel punto Amy ha condiviso una clip del suo incontro con Khelif, in cui vinse il mondiale, e ha aggiunto: “Cosa pensate, ora, dopo averlo visto?”. Perché Imane non è imbattibile.
È forte, tira pugni come qualsiasi altra pugile ma c’è chi è riuscita a batterla. Tre anni fa, alle Olimpiadi di Tokyo, fu l’irlandese Kellie Anne Harrington a sconfiggerla. Ieri Angela Carini ha preferito ritirarsi dopo neanche 50 secondi dall’inizio dell’incontro, così come si ritirò ai mondiali del 2022 contro un’atleta turca, dopo essere inciampata sul ring, da sola. Tre anni dopo ha conquistato le prime pagine di tutti i quotidiani d’Italia pur essendo uscita agli ottavi di finale di un’Olimpiade, incontrato la premier Giorgia Meloni, ricevuto un invito in Senato dal presidente Ignazio La Russa, raccolto elogi da Donald Trump, J.K. Rowling e annunciato il suo ritiro dalla boxe. All’età di appena 25 anni.
Imane Khelif, invece, sfiderà domani ai quarti di finale delle Olimpiadi di Parigi l’ungherese Anna Luca Hamori.
Please 🙏 the hate has been ridiculous 😔 pic.twitter.com/ANxf0gC5ks
— Amy Broadhurst (@amybroadhurst12) August 2, 2024
La domanda nasce spontanea se la #Carini incontrava l’irlandese Amy Broadhurst che ha massacrato di botte vincendo la Finale del campionato mondiale femminile 63 kg del 2022 #ImaneKhelif, cosa faceva non si presentava neanche sul ring? pic.twitter.com/PnA7NBVg8A
— BOBOROCK (@boborock55) August 2, 2024
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