Non solo Italia e Regno Unito. Il 2019 è stato l’anno dell’incremento omofobo anche in Israele, dove si è registrato un clamoroso +36% di violenze riconducibili all’omofobia.
In un nuovo rapporto della task force israeliana LGBTQ Aguda, gli incidenti omofobi segnalati sono stati 2.125, ovvero uno quasi ogni quattro ore. Secondo il Times of Israel, la maggior parte degli incidenti sarebbe nato on line, con uno spaventoso + 58% ad agosto, ovvero un mese dopo che il nuovo ministro dell’istruzione Rafi Peretz aveva incredibilmente avallato le terapie di conversione, per poi rettificare.
Circa il 39% degli incidenti è arrivato dai rami dello stesso Stato, e in particolare da parte dei dipendenti dell’Amministrazione dei valichi di frontiera, della popolazione e dell’immigrazione (PIBA), chiamati ad occuparsi anche di matrimoni, documenti di genitorialità, richieste di modifica della lista di genere e maternità surrogata all’estero. Circa il 29% degli incidenti denunciati è avvenuto all’interno della famiglia, con 272 adolescenti costretti a lasciare le proprie case a causa di molestie anti-LGBTQ. L’8% dei casi si è verificato in spazi pubblici, il più delle volte nell’indifferenza generale, mentre il 5% negli istituti scolastici.
Solo il tre 3% degli incidenti si è verificato nei luoghi di lavoro. Un incredibile e inatteso 60% delle denunce è stato registrato nell’area di Tel Aviv, che vanta da anni uno dei più partecipati Pride al mondo.
“La fobia LGBT uccide e ferisce migliaia di vittime che sono state aggredite fisicamente e verbalmente, buttate fuori dalle loro case e portate al limite, al punto dall’ipotizzare il suicidio”, hanno affermato la presidente di Aguda Hila Peer e il CEO Ohad Hizki, in una dichiarazione congiunta. “Questa realtà non arriva dal nulla, perché ci sono quelli che scelgono di alimentarla. È una realtà che diventa più forte quando il ministro dell’istruzione israeliano vuole convertire un’intera parte della società. Non gli permetteremo di cancellarci dalla sfera pubblica, proteggeremo la sicurezza personale dei membri della comunità e continueremo ad agire per l’uguaglianza e la libertà“.
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E' una notizia che getta nello sconforto , essendo Israele l'unico Paese di tutta l'area che considera GLBTQ cittadini di pari dignità, anche tra i ranghi dell'esercito . L'aver bisogno Netanyau della fanatica destra religiosa , porta queste conseguenze , in parallelo con quanto accaduto ( ma evitato , per una ca..uta Merkel) in Turingia.