Ha chiuso con ascolti record su Channel 4 “It’s A Sin“, meravigliosa miniserie firmata Russell T Davies, padre di Queer as Folk, con protagonisti tre giovani omosessuali nella Londra dei primi anni ’80 travolta dall’AIDS.
Ebbene StarzPlay, che ha già in archivio le splendide Normal People e The Great, ha oggi annunciato che porterà “It’s A Sin” in Italia, dopo aver già fatto altrettanto con “Years and Years“, altra serie di Russell T Davies. “It’s a Sin ha tutto ciò che Starzplay vuole offrire al pubblico, che si aspetta contenuti taglienti e provocatori dal nostro servizio“, ha affermato Superna Kalle, vicepresidente esecutivo di Starz International Digital Networks. “Uno scrittore pluripremiato, un cast di grande talento e, non ultimo, una storia bella e toccante con personaggi complessi che vivono in un momento storico importante. Siamo molto orgogliosi di aggiungere It’s a Sin alla nostra offerta di contenuti”.
It’s a Sin esplora le vite di tre giovani, Ritchie (Olly Alexander), Roscoe (Omari Douglas) e Colin (Callum Scott Howells) mentre intraprendono una nuova vita a Londra. I tre e la loro migliore amica Jill (Lydia West), estranei all’inizio, si ritrovano a condividere le reciproche avventure. Ma un nuovo virus sta dilagando e presto le loro vite vengono messe alla prova in modi che non avrebbero mai immaginato. Col passare del decennio anche loro crescono, all’ombra dell’AIDS, ma sono determinati a vivere e amare più intensamente che mai.
Protagonisti Olly Alexander, Omari Douglas, Callum Scott Howells, Lydia West e Nathaniel Curtis, Keeley Hawes, Shaun Dooley, Neil Patrick Harris, Stephen Fry e Tracy Ann Oberman. La miniserie ha contribuito attivamente ad un boom di test HIV nel mese di febbraio nel Regno Unito, come certificato dal Terrence Higgins Trust.
Russell T. Davies ha già rivelato che non ci sarà una stagione 2. I 5 episodi, ha precisato l’autore, “hanno detto tutto quello che volevo dire”. Archiviato It’s a Sin, Russell T. Davies guarda al proprio futuro: “Non so cosa farò dopo. Penso che scriverò qualcosa di divertente. Guardo la mia carriera e sono un po’ confuso su quanto sia diventato tragico, quando in realtà mi faccio tante risate”.
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