Nel pieno del Pride Month e nel mezzo di una protesta globale contro ogni forma di discriminazione, J.K. Rowling, donna più ricca d’Inghilterra nonché madre di Harry Potter, autrice da centinaia di milioni di libri venduti, produttrice, sceneggiatrice e chi più ne ha più ne metta, è tornata ad alimentare transfobia.
Da anni, oramai, la 54enne Joanne Rowling porta avanti una battaglia anacronistica e tendenzialmente transfobica, secondo cui una donna trans non sarebbe donna a tutti gli effetti, con altri tweet pubblicati nelle ultime 12 ore che l’hanno nuovamente portata al centro di una polemica social di dimensioni internazionali.
Se il sesso non è reale, allora non può esserci alcuna attrazione tra persone dello stesso sesso. Se il sesso non è reale, si cancella la realtà vissuta da tutte le donne del mondo. Conosco e amo le persone trans, ma cancellare il concetto di sesso significa non dare la possibilità a molti di discutere delle proprie vite. E dire la verità non vuol dire odiare. L’idea che donne come me, empatiche da decenni nei confronti delle persone trans, vulnerabili come le donne per esempio nei confronti della violenza maschile, odino le persone trans perché credono all’esistenza del sesso non ha senso. Io rispetto i diritti di ogni persona trans di vivere in qualsiasi modo. Marcerei con voi se foste discriminati perché trans. Ma vedo la mia vita che si caratterizza in quanto donna. E non credo che dirlo significhi odiare.
L’ennesima uscita in stile TERF (Femminista Radicale che Esclude i Trans), per J.K., che a settimane alterne oramai torna sull’argomento (l’ultima volta, sei giorni fa), senza rendersi conto che sono proprio opinioni come queste ad alimentare discriminazione nei confronti delle persone transgender.
La Signora ha espressa la sua opinione , non ha detto che tutti debbano uniformarsi ad essa e pensarla come lei . Chi vuole libertà di esprimere se stesso non può impedirlo agli altri .