Una carriera musicale e recitativa in rampa di lancio ormai irrecuperabilmente conclusa. Jussie Smollett è stato ufficialmente condannato a 150 giorni di carcere e 30 mesi di libertà vigilata per aver organizzato una finta aggressione omofoba ai propri danni, nel 2019. Nella notte la decisione definitiva del tribunale di Chicago, con l’ex divo di Empire portato in carcere.
Fino a 3 anni fa Jussie, gay dichiarato dal 2015, era il co-protagonista di Empire, serie Fox che lo vedeva interpretare il figlio omosessuale di Terrence Howard. Tutto cambia il 29 gennaio del 2019, quando l’attore denuncia un’aggressione omofoba ai suoi danni, rivelando di essere stato attaccato da due sostenitori di Donald Trump in piena notte, fuori da un supermercato di Chicago. A suo dire due uomini bianchi lo insultano, lo picchiano, gli versano la candeggina addosso e gli mettono un cappio al collo, gridando “Questo è il Paese MAGA” (Make America Great Again, ndr). La polizia indaga e accusa Smollett di aver pianificato l’aggressione per mettere pressione alla Fox sul suo rinnovo contrattuale. Jussie, dicono gli inquirenti, ha pagato i suoi (finti) aggressori e finisce sotto inchiesta per falsa testimonianza. Licenziato in tronco dalla major e bandito da Hollywood, Smollett ha sempre negato la messa in scena, ma le prove contro di lui erano diventate schiaccianti.
Il giudice di Chicago ha definito il suo piano “vergognoso“, mentre Jussie, visibilmente commosso durante la sentenza, ha urlato “sono innocente. Avrei potuto dire di essere colpevole molto tempo fa!“. Tutto questo mentre degli agenti lo portano via in manette. L’attore ha parlato di una “cospirazione” ai suoi danni, mentre il giudice legge la sentenza.
“Vostro onore, vi rispetto e rispetto la vostra decisione, ma non ho fatto quello di cui vengo accusato e non ho aspirazioni suicide. Se mi succede qualcosa quando entro in prigione, non sono stato io a suicidarmi, e questo lo dovete sapere tutti“, ha continuato Smollett, che dovrà ora passare 5 mesi in carcere nella contea di Cook. Dovrà inoltre versare alla città di Chicago $ 120.000, oltre ad una multa di $ 25.000.
Il giudice James Linn è stato durissimo nei suoi confronti: “Non sei vittima di un crimine di odio razzista, non sei vittima di un crimine di odio omofobico, sei solo un ciarlatano che finge di essere vittima di un crimine di odio e questo è particolarmente vergognoso“, ha sentenziato dinanzi all’attore. “C‘è un lato di te che è profondamente arrogante, egoista e narcisista e quel lato cattivo di te è emerso nel corso di tutto questo processo“, ha continuato il giudice. “La tua esibizione sul banco dei testimoni può essere descritta solo come puro spergiuro. Sei salito sul banco dei testimoni… hai commesso ore e ore di puro spergiuro. Il tuo stesso nome è diventato avverbio per definire qualcuno che sta mentendo e non riesco a immaginare cosa possa esserci di peggio. I crimini d’odio sono i peggiori in assoluto e credo che tu abbia danneggiato le vere vittime dei crimini d’odio. Ci sono persone che sono vere e proprie vittime di crimini ispirati dall’odio, e tu hai danneggiato quelle persone. Sapevi che questo era un punto dolente in questo Paese e sapevi anche che questo era un Paese che stava lentamente cercando di guarire. Hai scrostato alcune ferite in via di guarigione e le hai squarciate per un motivo: volevi diventare ancora più famoso“.
Smollett, ha sentenziato il giudice, ha pagato due fratelli nigeriani, Abimbola e Olabinjo Osundairo, per inscenare l’aggressione omofoba perché “insoddisfatto del suo stipendio in ‘Empire’“. In pochi anni Jessie era stato candidato a un Bet Award, a due Daytime Emmy Award e a 7 Teen Choice Award, vincendo 5 Image Awards (NAACP).
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.