La Marciona: molto più di un Pride

Una manifestazione transfemminista queer ha attraversato Milano al grido di "siamo marce, non merce"

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la marciona 2022
la marciona 2022 pride alternativo contro cultura queer
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“Siamo marce, non merce”. In questa frase c’è il riassunto non esaustivo di cosa sia e cosa sarà la Marciona. Una piattaforma composta da collettive politiche, invidue, movimenti transfemministi queer non normalizzati e “non estetizzati”.

La Marciona ha portato nelle strade di Milano il 18 giugno 2022 un percorso collettivo, una marea che vuole ancora lottare e non essere assimilata alla società che già esiste (e che marginalizza gruppi e soggettività “liminari”), ma che percorre le strade e gli spazi meneghini per rompere la normatività eterosessuale cisgenere bianca e ricca.

Siamo andatз alla Marciona e per prima cosa abbiamo ascoltato l’intervento di apertura, dove si chiarisce sin da subito che la Marciona è stata costruita collettivamente in ogni suo aspetto; in particolare per gli interventi e alcune indicazioni. Ha acceso il dibattito nella nostra redazione un passaggio del discorso iniziale: “In questa Marcia non sono accettati comportamenti omolesbobitransfobici, razzisti, fascisti e violenti. Per non esserci violenza deve esserci consenso, quindi, prima di fare foto e video, creare contatto fisico o assumere comportamenti che potrebbero essere percepiti non rispettosi, chiedi il permesso”. Il passaggio che ha acceso il dibattito in redazione è quello che riguarda foto e video: ci si è chiesti se questo non leda il diritto di fare informazione o se sia giusto assumere come lecita l’indicazione maturata durante le assemblee della Marciona.

La Marciona: molto più di un Pride - marciona001 - Gay.it

Come inviatǝ ho pensato di documentare la manifestazione tenendo conto di questa indicazione: le foto e i video che compaiono in questo articolo non mostrano i volti dellз partecipantз per non andare contro l’idea di “consenso”.

La Marciona è stata per me e lз miз amichз che mi hanno accompagnatǝ un enorme e favoloso “luogo safe”, dove poter essere se stessз senza il rischio di ricevere attenzioni sgradite sia dal vivo che via social. Conosciamo bene la strumentalizzazione delle destre e di alcuni giornalisti delle immagini dei nosrti corpi liberi nell’esprimersi: è stata una liberazione potersi esprimere pienamente in mezzo alle strade che attraversiamo ogni giorno, quelle stesse strade che percorriamo col timore, più che motivato, di essere aggredite verbalmente e fisicamente per ciò che siamo.

La Marciona è un Pride, una manifestazione antirazzista, femminista e anticapitalista e molto altro. “No, non siamo normali, non siamo come lx etero, non siamo bravx ragazzx – si legge nel manifesto – E non possiamo esserlo, perché non ci interessa essere decorose secondo lo stesso senso del decoro che ci caccia via dai nostri quartieri”. Una fiumana di persone, con una media d’età molto bassa, che ha attraversato le vie di Milano ballando, urlando cori e seminando interventi ad ogni sosta.

La Marciona: molto più di un Pride - marciona005 - Gay.it

La tentazione di fare un paragone con il Milano Pride è forte, ma rischierebbe di non centrare il punto. Il Milano Pride è prima di tutto l’occasione per le associazioni LGBT milanesi e lombarde di farsi conoscere dalla città, attirando sponsor e finanziamenti privati, veicolando messaggi “semplici” e facilmente adattabili ai differenti contesti politici e personali (“love is love”, per dirne una). La Marciona è un Pride esteso, militante, schierato, con valori chiari e non interpretabili, come il già citato “consenso” e il rispetto di tutte le sensibilità espulse dalla società etero cisgenere bianca e patriarcale. Valori, quelli della Marciona, non condivisi da chiunque si senta LGBTQIA+ e di difficile “digestione” per chi intepreta il concetto di democrazia e libertà in senso liberale (l’individualismo dei diritti).

La marcia è partita alle 18:00 dalla Stazione Centrale di Milano per dirigersi al Parco della Martesana, attraversando corso Buenos Aires (escluso, dopo anni, dal percorso del Milano Pride), piazzale Loreto e via Padova. Un percorso non casuale, come ricordato dagli interventi amplificati da un carretto a pedali alla guida del corteo, che ha voluto attraversare alcuni luoghi critici della città.

“Finalmente posso stare tranquilla qui” sento dire di sfuggita da qualcunə. E la sensazione di sicurezza (quella vera) l’ho provata anche io durante tutto il percorso. Ed è bastato allontanarsi di poco per capire come questo tipo di spazi sia prezioso, come quando ci siamo allontanatз di qualche metro per prendere un ghiacciolo in un bar di via Padova, per poi essere cacciatз malamente dai proprietari al grido di “via via, voi no!”.

La Marciona: molto più di un Pride - marciona003 - Gay.it

Lз partecipanti, come già accennato, erano per la maggioranza molto giovani, vestitз (o non vestitз) nei modi più disparati (come mi è successo di vedere solo in alcuni pride europei, come a Berlino), senza un dresscode “decoroso” o “dignitoso”. Forte la volontà di rivendicare le proprie battaglie, senza intermediari istituzionali, nel nome del consenso e dell’autodeterminazione. La marcia è stata molto “curata”, come nel caso del “ricchioncello”, un carretto di “decompressione” dove poter ricevere vicinanza in caso di crisi, o dove recuperare acqua, zucchero e tappi per le orecchie. Uno spazio safe nello spazio safe.

“Siamo le zoccole dure, siamo le frocie nuove. Siamo marce, non merce”. Cosa accadrà al cosiddetto “movimento LGBT” nei prossimi anni non è prevedibile, ma sta crescendo sempre più il bisogno di esprimersi “altrimenti” rispetto agli standard LGBT che si sono consolidati negli ultimi vent’anni; dal moltiplicarsi di lettere dell’acronimo (o dall’eliminazione dell’acronimo stesso) e il fiorire di identità e generi sempre differenti, al riconoscere l’intersezione di diverse caratteristiche discriminate (genere, orientamento, classe, razzializzazione, disabilità, espressione di non-genere…), passando per la modifica della lingua, le generazioni più giovani (con contaminazioni trasversali preziose) gridano forte che: “mentre c’è chi ancora ci colloca e costringe fuori o dentro un armadio, qui e ora è arrivato il momento di dare fuoco all’armadio”.

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La Marciona 2022

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