Da tempo, oramai, in Puglia è in discussione una legge contro l’omo-bi-transfobia. Ferma in regione, con la senatrice Pd Monica Cirinnà, ospite di un convegno organizzato da Arcigay Bari, che si è appellata al governatore Michele Emiliano affinché le acque comincino a smuoversi.
”Molte regione d’Italia hanno già approvato leggi simili. Auspico che questo accada e accada presto anche in Puglia, faccio un appello al mio amico Emiliano perché questo accada e siano superati tutti quei freni e quelle situazioni che non vanno. Il movimento va ascoltato e vanno ascoltati le voci di quei ragazzi e quelle famiglie che chiedono di non essere discriminate. Presto una nuova legge che ampli i diritti e anche l’essere cittadino a pieno diritto.”.
Nei giorni scorsi gli attivisti di Mixed Lgbti hanno “dormito” in piazza Cesare Battisti per provare a stuzzicare la politica locale, replicando a quel consiglio che da mesi colpevolmente dorme, evitando di discutere l’argomento.
La scorsa settimana il presidente della regione Emiliano, intervenuto in una scuola di Brindisi che si era rivoltata all’omofobia, aveva definito il progetto di legge ‘bellissimo’, ammettendo però ritardi: ‘‘sta camminando un po’ faticosamente per via del dubbio da parte di qualcuno che contenga elementi poco chiari, mentre in realtà è banalissimo”.
Una ‘banalità’ che ha però raggiunto tempi onestamente insostenibili. Un po’ come al senato, dove la legge Scalfarotto è chiusa in un cassetto dal lontanissimo 19 settembre 2013.
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