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Onda di applausi in senato per Liliana Segre. La senatrice a vita ha preseduto nell’Aula di Palazzo Madama, tenendo il discorso di apertura alla prima seduta della XIX legislatura, riportando parole che in un clima politico avvilente come quello che stiamo vivendo, sono faro di speranza e incontro.
Dopo aver ringraziato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e rivolto un pensiero a Papa Francesco, Segre ha accolto tutti i nuovi colleghi e colleghe “sopraffatti dal pensiero della responsabilità che li attende e dalla austera solennità di quest’aula”: “Così come fu per me quando vi entrai per la prima volta in punta di piedi” esordisce emozionata.
La senatrice ha colto il momento per riportare l’attenzione sulla tetra atmosfera che serpeggia in Europa, e l’ondata di violenza generato dallo scontro tra Russia e Ucraina, citando le parole dello stesso Mattarella: “La pace è urgente e necessaria. La via per ricostruirla passa da un ristabilimento della verità, del diritto internazionale, della libertà del popolo ucraino”.
Una luce di speranza.#LilianaSegre #TG1 pic.twitter.com/XBcdbpX3iQ
— Cinguetterai (@Cinguetterai) October 13, 2022
Un discorso che cade appena in tempo con il centenario della marcia su Roma che Segre ricorda vividamente nelle sue parole: “Sono particolarmente emozionata di fronte al ruolo che in questa giornata la sorte mi riserva” dice la senatrice “Il valore simbolico di questa circostanza casuale si amplifica nella mia mente perchè, vedete, ai miei tempi la scuola iniziava in ottobre; ed è impossibile per me non provare una sorta di vertigine ricordando che quella stessa bambina che in un giorno come questo del 1938, sconsolata e smarrita, fu costretta dalle leggi razziste a lasciare vuoto il suo banco delle scuole elementari” Per poi aggiungere, con un’ovazione dalla camera: “Oggi si trova per uno strano destino addirittura sul banco più prestigioso del Senato”.
Con eleganza e puntualità, la senatrice sottolinea le responsabilità di ogni membro parte dell’istituzione, ma soprattutto il dovere di dare l’esempio davanti un paese che ci guarda: “Dare l’esempio non vuol dire solo fare il nostro semplice dovere, cioè adempiere al nostro ufficio con “disciplina e onore”, impegnarsi per servire le istituzioni e non per servirsi di esse” continua la senatrice, invitando ad una politica “alta e nobile” e lasciando da parte da parte quella “urlata” che contribuisce alla “disaffezione dal voto”. “La maggioranza uscita dalle urne ha il diritto-dovere di governare” riporta Segre, riferendosi alle elezioni dello scorso 25 Settembre: “Le minoranze hanno il compito altrettanto fondamentale di fare opposizione. Comune a tutti deve essere l’imperativo di preservare le Istituzioni della Repubblica, che sono di tutti, che non sono proprietà di nessuno, che devono operare nell’interesse del Paese, che devono garantire tutte le parti“.
La senatrice a vita ha menzionato ulteriormente l’importanza e il valore della costituzione, in quanto “testamento di 100.000 morti caduti nella lunga lotta per la libertà” che per quanto “imperfetta”, sarebbe il caso di mettere in atto: “Se le energie che da decenni vengono spese per cambiare la Costituzione – peraltro con risultati modesti e talora peggiorativi – fossero state invece impiegate per attuarla, il nostro sarebbe un Paese più giusto e anche più felice” dice la senatrice, ribadendo che la Repubblica ha il compito di fronteggiare quegli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano la libertà e l’eguaglianza dei cittadini.
A tal proposito, Segre non ha manifestato alcuna indulgenza riguardo le divisioni generate dalle festività civili: “Perchè mai dovrebbero essere vissute come date “divisive”, anzichè con autentico spirito repubblicano, il 25 Aprile festa della Liberazione, il 1 Maggio festa del lavoro, il 2 Giugno festa della Repubblica?” chiede, sottolineando come queste date siano dei “patti tra generazioni” in grado di conservare memoria e futuro e diventare esempio per “gesti nuovi e inattesi”. Possibilmente senza perpetuare quel linguaggio dell’odio che non fa altro che alimentare violenza e pregiudizi nel dibattito pubblico. Per la senatrice è essenziale permanere ogni contrasto a “fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza” con consapevolezza e volontà che vadano al di là degli schieramenti politici.
Segre conclude con due messaggi di auspicio: da una parte la speranza di una collaborazione leale e sana che consenta di riportare il potere legislativo al suo “alveo naturale”, tenendo in alto il prestigio del Senato e tutelandone le prerogative: “Nella mia ingenuità di madre di famiglia, ma anche secondo un mio fermo convincimento, credo che occorra interrompere la lunga serie di errori del passato” continua Segre “Per questo basterebbe che la maggioranza si ricordasse degli abusi che denunciava da parte dei governi quando era minoranza, e che le minoranze si ricordassero degli eccessi che imputavano alle opposizioni quando erano loro a governare”. Per ultimo, ma non meno importante, la senatrice appella al governo ad una collaborazione attiva nel fronteggiare l’emergenza energetica, salvaguardando tutte quelle famiglie e imprese schiacciate dall’impennata dei costi e sviando un futuro nero dove le diseguaglianze si “dilatano anziché ridursi”: “Non c’è un momento da perdere: dalle istituzioni democratiche deve venire il segnale chiaro che nessuno verrà lasciato solo, prima che la paura e la rabbia possano raggiungere i livelli di guardia e tracimare” conclude Liliana Segre: “Senatrici e Senatori, cari Colleghi, buon lavoro!”.