Una recensione agghiacciante, disumana, scritta e pubblicata dopo aver trascorso una serata in pizzeria.
“Mi hanno messo a mangiare di fianco a dei gay, non mi sono accorto subito perché sono stati composti, e un ragazzo in carrozzina che mangiava con difficoltà, mi dispiaceva ma non mi sono sentito a mio agio. Peccato perché la pizza era eccellente e il dolce ottimo, ma non andrò più”.
Questo è il commento lasciato da un uomo, su Google, in riferimento alla pizzeria «Le Vignole» di Sant’Angelo Lodigiano, in provincia di Lodi. Alla recensione è seguito un voto negativo, con una sola stellina su 5. Giovanna Pedretti, che insieme a suo marito Nello gestisce da otto anni la pizzeria, ha duramente replicato a simile “recensione”.
“Egregio cliente, apprezziamo il suo impegno per valutare il nostro servizio attraverso la sua recensione, nonostante questo ci tenevo a farle presente che il nostro locale è aperto a tutti e i requisiti che chiediamo ai nostri ospiti sono l’educazione e il rispetto verso ognuno. Le sue parole di disprezzo verso ospiti che, non mi sembra vi abbiano importunato, mi sembra una cattiveria gratuita e alquanto sgradevole. Ci tengo inoltre a sottolineare che non è passato inosservato il suo sguardo infastidito anche verso il ragazzino in carrozzina. A fronte di queste bassezze umane e di pessimo gusto, credo che il nostro locale non faccia per lei. Le chiediamo gentilmente di non tornare da noi”.
I gestori della pizzeria portano avanti da tempo un’iniziativa chiamata “la pizza sospesa”, che ha permesso loro di donare oltre 200 buoni ai ragazzi e alle famiglie dell’associazione «Genitori amici dei disabili» e del gruppo «Il Maggiolino», come riportato dal Corriere della Sera. Anche per questo motivo si sono sentiti in dovere di replicare direttamente all’autore della recensione, poi cancellata dal diretto interessato.
“Sa cosa mi ha fatto anche innervosire? Che quel ragazzo in carrozzina nominato nella recensione era proprio uno dei clienti che usufruivano della “pizza sospesa”, ha precisato la titolare al Corriere. “Quello che facciamo serve solo ad aiutare l’associazione e le famiglie. Non cerchiamo pubblicità o altro. Nel nostro piccolo vogliamo solo portare avanti un messaggio di solidarietà. Ed è per questo motivo che il mio commento a quella recensione è stato così deciso. Ho pensato per diverso tempo a cosa fare, se renderlo pubblico o no. Poi quando pochi giorni fa ho rivisto queste persone al locale ho deciso di pubblicare sulla nostra pagina Facebook il post e rendere pubblica questa triste vicenda che sicuramente mi ha scosso molto. Sono convinta che sia necessario avere maggiore umanità in questo mondo”.
Abilismo e omofobia da parte del cliente, rimasto a suo dire sconvolto perché “messo a mangiare al fianco a dei gay” senza essersene immediatamente reso conto, “perché sono stati composti“. Dall’Italia di Meloni, Salvini, Roccella e Vannacci è tutto.
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