Antonio Marziale, attore ventiduenne, nel tempo libero coltiva la sua passione per la fotografia. L’anno scorso ha creato un account Instagram, The Femme Pride, in cui porta avanti un progetto fotografico di messa in discussione dei pregiudizi di genere.
Nelle foto di Marziale ragazzi e uomini si offrono allo sguardo con vistose connotazioni femminili: non solo per sfidare la rigidità di genere ma anche per mostrare come il femminile sia spesso connotato negativamente dalla società, che tende invece a idealizzare invece il maschio bianco etero. Gli stessi progetti di fotografia LGBT, secondo Marziale, spesso cadono in questo cliché.
Lo scopo prioritario del suo lavoro è quindi creare cortocircuiti che provochino “scomodità” percettive ed emotive sia nel modello che nel fruitore. Non si tratta semplicemente di vestire gli uomini da donna, quanto più che altro di fargli adottare aspetti del femminile per sentire cosa provano nel farlo, visto che spesso, ad esempio, l’essere in contatto con le proprie emozioni oppure il fatto di manifestarle all’esterno viene visto come un segno di debolezza o addirittura di isteria.
Se le donne tutto sommato possono essere maschili, gli uomini che assumono connotati femminili si imbattono nella derisione e nello stigma sociale. Tutto ciò per Marziale ha a che fare con la misoginia ed è un peccato, secondo lui, che così tanti uomini non possano permettersi di sperimentare il potere che viene dall’energia femminile.
Molti problemi sociali derivano dalla rigidità di genere, problemi importanti che colpiscono non solo le donne: si è visto infatti che la maggior parte dei suicidi viene compiuta dagli uomini e gli psicologi pensano che ciò derivano proprio dalla convinzione di non potersi permettere di mostrare e condividere le proprie emozioni.
Molti dei ragazzi usati da Marziale sono tra l’altro eterosessuali e sono stati invitati dal creatore del progetto a indossare abiti e assumere pose femminili per sondare le loro reazioni: “Ci sono stati uomini etero che si sono messi a piangere quando li ho fotografati perché stavano facendo qualcosa che non erano abituati a fare. E questo è molto, molto bello”.
“Quando indossano abiti femminili e assumono pose femminili, qualcosa in loro cambia. Penso che diventino più morbidi, più vulnerabili. E quasi tutti mi hanno detto che si sono sono sentiti bellissimi”. Marziale riconosce che il suo progetto si muove ancora al momento tenendo conto delle due polarità di riferimento, maschile e femminile, ma in futuro si augura di riuscire ad orientarsi verso una più completa fluidità.
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Articolo interessante. Sperando che la redazione legga questo commento: per mettermi in contatto con voi come si fa? ho cercato nel sito ma non ho trovato alcun indirizzo. Se poteste aggiungere un campo con un riferimento ve ne sarei grato. Cordialmente Carlo
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