Mentre il RegnoUnito continua a discutere sulla Brexit, in Irlanda del Nord (politicamente inglese) sono entrate in vigore due leggi importantissime: quella riguardante i matrimoni gay e sull’aborto. I due testi erano stati votati dal Parlamento di Londra, senza che il governo locale potesse opporsi alla decisione. Così, alla mezzanotte tra lunedì 21 ottobre i martedì 22, i due testi sono entrati ufficialmente nell’ordinamento irlandese. Nonostante si debba attendere il 2020 per celebrare il matrimonio gay o ricorrere all’aborto, per la legge entrambi questi due diritti sono ora legali.
La votazione è stata decisa dal Parlamento inglese, “ignorando” invece il governo locale di Belfast, il quale dal 2017 è bloccato, per la mancanza di un accordo politico tra la destra unionista protestante e la sinistra repubblicana cattolica. A causa di questo stallo, il governo dell’Irlanda del Nord da quasi 3 anni non si riunisce. Lasciando di fatto il Paese senza un Governo (sostituito da quello di Londra). Sono stati quindi i deputati di Westminster a prendere in mano la situazione, votando a favore di due testi. Il primo estendeva la possibilità per le coppie LGBT di sposarsi anche in Irlanda del Nord, legalizzando così i matrimoni gay, e di permettere l’aborto anche nel caso in cui una donna non sia in pericolo di vita (in Irlanda, difatti, l’aborto era consentito solo se la gravidanza metteva a rischio la salute della donna).
I primi matrimoni gay in Irlanda del Nord? Per la settimana di San Valentino
Per una coincidenza, i primi matrimoni gay potranno essere celebrati a partire da metà febbraio, precisamente nella settimana di San Valentino. Lo ha confermato il segretario di Stato responsabile dell’Irlanda del Nord Julian Smith.
Riguardo l’aborto, Grainne Teggart (Amnesty International) ha scritto su Twitter:
Ci siamo, è il giorno in cui diciamo addio a delle leggi oppressive che controllavano il nostro corpo e ci rifiutavano il diritto di decidere.
Le due leggi erano state approvate a luglio dalle due Camere, con l’opposizione del DUP, ovvero il partito degli Unionisti Conservatori, da sempre contrari.
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