Oggi 34enne, Matthew Mitcham vinse una clamorosa e inattesa medaglia d’oro nella piattaforma 10 metri ai Giochi Olimpici di Pechino 2008. Primo storico tuffatore australiano dichiaratamente gay a partecipare alle Olimpiadi, Matthew si è ritirato nel 2016. Nel 2020 ha sposato l’amato Luke Rutherford, in Belgio.
Ma pochi sanno che poco dopo aver vinto l’oro olimpico nel 2008, Matthew è entrato in rehab, perché dipendente dalle droghe. Tra i 14 e i 18 anni Mitcham ha lottato contro una depressione debilitante, affidandosi a droghe ed alcool per provare ad uscirne. Intervistato da PinkNews, ha confessato di aver vissuto su un’altalena a lungo, tra dipendenze e competizioni agonistiche. Vincere l’oro alle Olimpiadi di Pechino lo aveva reso felicissimo, ma una volta tornato a casa è finito nuovamente nel tunnel.
“Tutta quella roba è tornata dopo Pechino. Mi vergognavo molto per la depressione, per sentirmi come stavo perché sentivo che era tutto ingiustificato. Mi vergognavo così tanto, e questo mi ha davvero impedito di chiedere aiuto, quindi sono tornato a usare gli stessi meccanismi di reazione che avevo usato prima delle Olimpiadi, per cambiare il modo in cui mi sentivo, ovvero la droga”.
Essendo ancora un’atleta professionista, con controlli antidoping a sorpresa, Matthew doveva obbligatoriamente disintossicarsi ogni volta che una nuova competizione si stagliava all’orizzonte.
“Quel processo è stato semplicemente orribile”. “Ogni singola volta, perché era così terribile, mi ripromettevo con ogni singola cellula del mio corpo che non avrei più fatto uso di droghe dopo quella gara. E ogni singola volta non riuscivo a mantenere quella promessa a me stesso, perché essere dentro la mia testa era così insopportabile. Mi sentivo così male con me stesso, immagino che le droghe mi abbiano aiutato a spegnere la mente, a superare la giornata.”
Dopo un periodo di sei mesi, di tentativi e fallimenti nel rinunciare a droghe e alcol, Matthew Mitcham ha capito che doveva chiedere aiuto. “C’è qualcosa che distrugge l’anima nel fare una promessa a se stesso con assoluta convinzione e il non riuscire a mantenerla. Stava solo dimezzando la mia autostima, ogni singola volta, fino a quando non l’ho letteralmente persa. Sono arrivato a un punto di assoluta disperazione, in cui letteralmente non potevo farcela da solo. Era l’ultima risorsa, dovevo andare in rehab”.
In quanto atleta, campione olimpico, chiedere e ottenere aiuto non è stato facile. Matthew era terrorizzato che il mondo scoprisse la sua lotta contro le dipendenze. “Avevo molta paura, stare sotto gli occhi del pubblico, essere riconoscibile, c’è un enorme tabù nello sport nei confronti della droga”. “Ma alla fine è stata la decisione migliore che abbia mai preso”.
In rehab Matthew ha esplorato a fondo le cause alla radice della sua dipendenza, scoprendo che tutto derivava dalla depressione che l’aveva travolto all’età di 14 anni.
“Il bere e il drogarsi erano un sintomo della depressione, piuttosto che il contrario. Nel mio caso era tutta una questione di autostima. Avevo una così scarsa autostima che dipendevo completamente da tutte queste fonti esterne, per farmi stare meglio. Andando in riabilitazione, ho imparato molti altri strumenti per cambiare il modo in cui mi sento, modi molto più efficaci, che non hanno le conseguenze di droghe ed alcool”.
Oggi Matthew è sobrio da sette anni e la sua vita non potrebbe essere più felice. A quasi tre anni dalle nozze con Luke Rutherford, i due vivono insieme nel Regno Unito. Mitcham fa volontariato con Controlling Chemsex, un ente di beneficenza che fornisce supporto alle persone che usano droghe in ambito sessuale.
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