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Meloni a Draghi: “DDL Zan non è nell’interesse dell’Italia ma solo dei partiti di sinistra”

“Il Parlamento si occupi delle vere urgenze dell’Italia”, ha ribadito la leader di Fratelli d’Italia.

Meloni a Draghi: "DDL Zan non è nell'interesse dell'Italia ma solo dei partiti di sinistra" - Giorgia Meloni cade dal pero - Gay.it
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Dopo Ostellari, senatore leghista che ha definito il problema delle violenze sugli animali prioritario all’omotransfobia, anche Giorgia Meloni è tornata a tuonare contro il DDL Zan, appellandosi ancora una volta al premier Mario Draghi.

La deputata di Fratelli d’Italia ha per l’ennesima volta cavalcato la strada del benaltrismo, tra “piano vaccinale a rilento e lotta alla pandemia, ristori insufficienti e milioni di posti di lavoro a rischio, nessuna certezza per le riaperture“, per poi affondare il colpo, come riportato da FanPage.

Questi sono i problemi concreti degli italiani ma il segretario del Pd Letta insiste: avanti con forza su Ius Soli e ddl Zan. Fratelli d’Italia rinnova il suo appello a Draghi: il Parlamento si occupi delle vere urgenze dell’Italia e lasci stare provvedimenti ideologici che non sono nell’interesse dell’Italia, ma solo dei partiti della sinistra.

L’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo, questa è una notizia, per Giorgia Meloni non esisterebbero, non sarebbero un problema bensì una semplice ‘bandierina’ ad uso e consumo del Pd. Ma lo andasse a dire ai ragazzi e alle ragazze che vengono quotidianamente insultati, picchiati, discriminati, solo perché LGBT, la deputata Meloni. Lo andasse a dire a Malika, 22enne cacciata di casa e minacciata di morte solo perché lesbica, con la denuncia fatta alla polizia per quasi due mesi rimasta chiusa a quanto pare in un cassetto, avendo smosso la procura solo e soltanto dopo la rumorosa denuncia pubblica.

Anche da Forza Italia è arrivata la voce contraria di Renato Schifani, che è tornato a sottolineare come “in un momento di grave e perdurante difficoltà per il Paese, spingere sui temi più divisivi all’interno della maggioranza ampia e variegata che sostiene il governo Draghi, significa scegliere la via di una marcata imprudenza”. Di tutt’altro avviso Anna Maria Bernini, che ha precisato come ci siano “diverse sensibilità anche all’interno del centrodestra. Per quanto mi riguarda, ed è una posizione personale, io implemento il Ddl Zan anche se la considero una legge mal scritta, ampiamente migliorabile ma credo che sia un modo per combattere la non inclusività e il pregiudizio che non è compatibile con questi tempi”.

Nel dubbio, siamo tutti in attesa della pronuncia della presidente del senato Maria Elisabetta Alberti Casellati sull’accorpamento dei testi presentati negli anni, chiesto dalla Lega lo scorso mercoledì.

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