MI INNAMORO SOLO DI ETERO

Luka perde interesse nell'altro ad ogni minimo atteggiamento 'gay'. E' un caso di omofobia interiorizzata, che si manifesta col timore di creare una storia vera? Il parere dell'esperto.

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3 min. di lettura

Salve,
sono un ragazzo di 30 anni. Sono stato sempre cosciente della mia omosessualità, ma ho cominciato a viverla solo a 26 anni. Da allora non sono mai riuscito ad avere una relazione che andasse al di là del semplice sesso, anche se le opportunità non mi sono mancate.All’inizio non davo molta importanza alla cosa, pensavo che dipendesse solo dal fatto di non avere ancora trovato la persona giusta, ma dopo quattro anni ho cominciato a capire che c’è un problema ben più profondo che mi spinge a troncare le mie "possibili" relazioni.

La prima è che mi innamoro veramente solo degli etero. Anche se infatti ho conosciuto ragazzi bellissimi, non appenna questi accennano ad un minimo di femminiltà (molto presente in noi gay) perdo qualsiasi interesse di tipo sessuale (per capirci: mi piacciono i "maschi" alla Raul Bova, ma che siano maschi fino in fondo).

La seconda, penso la più grave da superare, è l’omofobia interiorizzata, che ho immagazzinato fin da piccolo. Sono ben cosciente di non essere un malato e di non essere inferiore agli altri; ma tutte le volte che una conoscenza sta per diventare relazione, allora comincio a pensare cosa direbbero di me i miei genitori e le persone che mi conoscono se solo sapessero di questa cosa, insomma quasi mi vengono dei sensi di colpa nei confronti di ciò che sto per fare, e allora mi vengono mille dubbi, mille perch… Un po’ la prima cosa, un po’ la seconda, mollo tutto e ricomincio da capo.Anche ora ho conosciuto un ragazzo che mi piace, ma il pensiero di una storia mi spaventa; non tanto la storia di per sè, ma la paura di essere scoperti o di dovere dire, dovermi limitare per farlo sapere agli altri.Pensavo di avere superato certe paure ma evidentemente la cose non stanno così…Cosa posso fare? Vi prego, rispondetemi.Ciao
Luka

Beh, in effetti innamorarsi solo di persone eterosessuali può essere un’ottima strategia per evitare di dover affrontare nel concreto tutte le problematiche di vergogna e di paura che tu ben descrivi e che sono collegate a vivere "davvero" una relazione omosessuale. Un modo per coltivare in solitudine un innamoramento che non dovrà mai confrontarsi con il rifiuto e la stigmatizzazione sociale. E concordo ancora con te che quello che ti fa detestare ogni minimo accenno di "femminilità" negli altri uomini può essere certamente una certa omofobia interiorizzata: vedere negli altri quello che temi essere "osceno" in te e che da sempre hai cercato di correggere.

Però, al di là della questione dell’orientamento sessuale, potrei suggerirti di riflettere un attimo sulla natura stessa dell’amore, omosessuale o eterosessuale che sia. Tu dici che non è la relazione in sé che ti spaventa, ma è indubbio che proprio perchè rappresenta uno dei livelli di massimo coinvolgimento emotivo che possiamo sperimentare con un’altra persona, il sentimento d’amore può anche rappresentare un pericolo. Il pericolo di non essere più in grado di governare la propria vita, di essere condizionato profondamente dall’altro, di esserne dipendente, di esserne "travolto". Ovvero di essere trasportato dall’amore in una condizione psicologica di estrema debolezza dalla quale temiamo possa essere difficile tornare indietro. Si tratta ovviamente di paure più o meno consapevoli.

Per alcuni l’amore è soprattutto una promessa di benessere, per altri, e qui si giocano le differenze di personalità e di esperienze, un rischio. Se prevale quest’ultimo aspetto è del tutto evidente che si andrà alla ricerca di molti pretesti buoni per evitarlo. La paura di fare del male ai propri familiari e di poter essere da loro rifiutati, il non trovare mai "l’uomo giusto", il non voler correre il rischio che altri vengano a sapere del nostro orientamento sessuale, diventano solo delle scuse apparentemente inattaccabili per rimanere al sicuro nella fortezza della propria "singletudine". 

Tutto questo per insinuare in te il dubbio che forse in questo periodo a farti paura non è tanto l’omofobia della società, ma la possibilità di lasciarti andare emotivamente. Se è così, forse ti sarebbe utile cercare di capire da dove è nata questa estrema autodifesa e cercare di allearti psicologicamente con quella parte di te che ha bisogno di un uomo accanto a sé.D’altro canto, di solito, nel corso della vita si alternano periodi di estrema apertura e fiducia nei confronti degli altri, caratterizzati dalla voglia di sperimentare e di rinnovare, a periodi invece di maggiore introversione e autodifesa. E’ naturale che sia così, così come è innaturale chiedere a noi stessi di essere sempre, un po’ meccanicamente, predisposti al sesso e all’amore. 

Credo sia utile avere fiducia, saper aspettare e lasciare che la voglia di amare faccia il suo corso, nei tempi e nei modi che le sono propri.Un caro saluto.

di Mirella Sandonnini

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