In Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia torna Andrea Pallaoro, 40enne nato a Trento che vive tra Los Angeles e New York, atteso al Lido con Monica, da lui anche co-sceneggiato insieme a Orlando Tirado. In uscita al cinema con I Wonder Pictures, Monica è trainato da Trace Lysett, 34enne vista negli abiti di Shea nella serie televisiva Transparent.
Trace interpreta Monica, donna trans* che torna a casa per la prima volta dopo una lunga assenza. Ritrovando sua madre e il resto della sua famiglia, da cui si era allontanata da adolescente, intraprende un percorso nel suo dolore e nelle sue paure, nei suoi bisogni e nei suoi desideri fino a scoprire dentro di sé la forza per guarire le ferite del proprio passato. Monica è il ritratto intimo di una donna che esplora i temi universali dell’abbandono e dell’accettazione, del riscatto e del perdono.
Andrea Pallaoro ha attinto dalla propria esperienza personale, nello scrivere Monica. “Negli ultimi anni, il confronto con la malattia di mia madre mi ha portato a riflettere sul mio passato e sugli effetti psicologici dell’abbandono”, ha confessato il regista. “A partire da questa esperienza ho voluto raccontare una storia che esplorasse la complessità della dignità umana, le conseguenze profonde del rifiuto e le difficoltà nel guarire le proprie ferite. Attraverso un linguaggio cinematografico che prende forma da un costante dialogo tra l’estetica dell’intimità e dell’alienazione, in bilico tra l’interiorità della protagonista e il mondo che la circonda, i miei collaboratori ed io ci siamo addentrati nel mondo emotivo e psicologico di Monica per riflettere sulla natura precaria dell’identità di ciascuno di noi quando è messa alla prova dalla necessità di sopravvivere e trasformarsi”.
Girato interamente negli USA, Monica è uno dei 5 film italiani in Concorso a Venezia. Nel cast anche la grandiosa Patricia Clarkson, Emily Browning, Joshua Close, Adriana Barraza, Graham Caldwell e Ruby James Fraser. QUI tutto il programma di Venezia 79, senza dimenticare la nostra intervista a Daniel N. Casagrande, creatore del Queer Lion.
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