Ancora un nulla di fatto dall’Ufficio di presidenza della commissione Giustizia del Senato, oggi pomeriggio chiamato a decidere la calendarizzazione del ddl Zan. Come riportato da Adnkronos, dinanzi ad una spaccatura dei Gruppi presenti il presidente leghista Andrea Ostellari ha chiesto la riunione dei Capigruppo della maggioranza per decidere su come procedere. Dura la replica di Pd e M5S, che hanno ricordato come da Regolamento, non essendoci l’unanimità nell’Ufficio di presidenza, dovrebbe essere la commissione a decidere sul calendario. D’altronde il DDL Zan è un provvedimento parlamentare, e non di governo.
Ma Ostellari, incredibile ma vero, ha osato ribaltare le carte in tavola, accusando il DDL Zan, proprio dalla sua Lega frenato in ogni modo, di rallentare l’agenda politica del Governo Draghi.
Prendo atto della spaccatura tra i rappresentanti dei Gruppi di maggioranza in commissione e segnalo come questa renda impossibile procedere serenamente con i lavori. Per questo chiedo un confronto tra i presidenti dei Gruppi di maggioranza, per decidere su quali provvedimenti ci sia accordo per procedere. Avveniva con il Conte 1 e con il Conte 2. La sede migliore è certamente la Conferenza dei Capigruppo, la mia è una richiesta a tutela della maggioranza di governo nata per contrastare l’emergenza sanitaria. Disegni divisivi come il ddl Zan non possono rallentare l’agenda della maggioranza. Se c’è l’urgenza di intervenire a tutela delle vittime di violenza, al di là degli orientamenti sessuali di ciascuno, inasprendo le pene per i reati contro la persona, la Lega c’è. Ma le battaglie di bandiera sono inaccettabili in questa fase delicata di rilancio del nostro Paese.
Siamo ormai oltre la forzatura democratica, questo è evidente. Ci trovamo dinanzi ad un presidente di commissione, che in quanto tale deve essere super partes, deciso a bloccare la calendarizzazione della discussione di un DDL nella Commissione da lui presieduta solo e soltanto perché al suo partito indigesto. Una vergogna neanche lontanamente più accettabile, dopo oltre un mese di rinvii pretestuosi e ‘scuse’ indecenti. Possibile che il premier Mario Draghi, dinanzi ad una mobilitazione internazionale a sostegno di un DDL qui tenuto in ostaggio da un partito politico della sua maggioranza, non abbia proprio niente da dire?
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Visto? anche un comune mortale come me puo' lanciare Super-Cazzole, il Vaffa pero' resta.
Della serie facciamo un po' come ci pare. Come puo' starci la discussione rimandata ci sta' pure un bel Vaffa per iniziare, e un richiamo interdisciplinare per abuso di posizione pre-dominante o di potere. No,quello è per la gente di livello inferiore...