Si intitola A Metà il nuovo (e terzo) album di Pamela Petrarolo, uscito pochi giorni fa dopo ventitré anni da Niente di importante e già ai primi posti delle classifiche digitali dei dischi più venduti. L’ex lolita di Non è la Rai, oggi splendida quarantaduenne, non ha abbandonato la passione per la musica e non ha mai smesso di sognare il palco dell’Ariston. «In questo disco, tra inediti e cover, c’è il brano Fammi sognare che, qualche anno fa, stava per arrivare al Festival di Sanremo» racconta Pamela a Gay.It, e aggiunge: «quella kermesse resta ancora il mio sogno più grande!»
Partiamo dal Grande Fratello Vip. Qualche giorno fa la davano per certa assieme ad Ela Weber e Alessandro Cecchi Paone. Poi è arrivata Maria Monsè..
Mi creda: non ne sapevo nulla. Ho ricevuto tantissime telefonate da amici e sostenitori che volevano sapere se fossi entrata, o meno, nella Casa del GF, ma ad oggi l’unica casa che conosco è la mia. (ride, ndr)
E laddove la scelta fosse ricaduta realmente su di lei, avrebbe accettato?
Sì! A onor del vero partecipai anche al casting quest’anno, ma poi non se ne fece più nulla. Peccato.
Pensa che i reality possano essere vetrine valide per rilanciarsi nel mondo dello spettacolo?
Se usati con intelligenza, direi di sì. L’importante è non farsi usare.
Anche se lei, in passato, già partecipò ad un reality, o sbaglio?
Sì, nel 2006 partecipai alla terza edizione de La Fattoria. In teoria avrei già dato con i reality, ma avendo capito il meccanismo, oggi mi giocherei le carte in un altro modo.
Tipo?
Giocherei d’astuzia. Nei reality l’essere se stessi non sempre paga e io, stavolta, sarei sicuramente meno ingenua.
Il suo debutto in tv fu nell’89. Ha mai pensato, in tutti questi anni, di abbandonare paillettes e lustrini per dedicarsi ad altro?
La verità? No! Deve sapere che i ‘no’ presi mi hanno fortificata e, in un certo qual senso, anche stimolata. Fortunatamente non sono mai caduta in disgrazia e, negli anni, ho sempre lavorato molto. Ora, ad esempio, tra un live e un altro, sto conducendo, ogni lunedì sera, su Radio Italia 60 ‘Non è la Radio’.
E quando non appare in video o in radio di cosa si occupa?
Sono una donna che non si ferma mai e che, al primo posto, mette sempre la famiglia, poi il lavoro.
Ambra Angiolini, nel lontano ’97, di voi due disse: “Siamo morte, ma risorte!”.
E aveva ragione! Io e lei siamo nate, morte e risorte molte volte. In fondo, se ci pensa, chi fa questo mestiere è destinato a quel su e giù continuo. Mi dispiace solo che la mia carriera venga sempre paragonata a quella di Ambra.
In una recente intervista rilascia al settimanale Spy ha dichiarato: “Ho cercato il suo numero e le ho fatto una telefonata”. Sono così indiscreto se le chiedessi cosa vi siete dette?
Ci siamo dette tutto quello che non ci eravamo mai confidate negli anni e, alla fine, le dirò: ci siamo divertite. Abbiamo parlato dei nostri figli, delle nostre vite e ci siamo ripromesse che non appena Ambra sarà a Roma ci prenderemo un caffè.
In un’epica puntata del Maurizio Costanzo Show lei chiese ad Ambra se una volta finito Non è la Rai avesse smesso di ‘tirarsela’. Crede che l’ex lolita, in passato, abbia vissuto il delirio di onnipotenza?
Direi di no! Ai tempi era molto timida e la mia, al Costanzo Show, fu una banale provocazione visto che la puntata si chiamava ‘Ambra contro tutti’.
Lei, invece, quel delirio di onnipotenza l’ha mai vissuto?
Mai! A quell’età non avevo la minima consapevolezza di quello che mi stava capitando. Ho iniziato a rendermene conto quando era già finito tutto.
Ventitré anni dopo ‘Niente di importante’, il suo ultimo cd, è tornata con ‘A metà’. Ci ha messo tanto.
Lo so, ma ho voluto aspettare le canzoni giuste prima di tornare con un qualcosa di mio.
E, nonostante i tempi bui per il mercato discografico il suo ultimo lavoro, uscito il 19 ottobre, ha debuttato nella top ten dei dischi più venduti su iTunes. Se lo aspettava?
No e, detto tra noi, non pensavo neanche di entrarci! Faccio ancora fatica a crederci e l’unica risposta che mi sono data è che forse, qualcosa, me la merito anche io.
Oggi chi sono i suoi fan?
Principalmente sono quelli legati agli anni ’90 e a Non è la Rai, ma poi ci sono anche tanti ragazzi che mi hanno conosciuta da poco grazie a YouTube o alle varie repliche del programma.
L’idea che venga sempre associata a Non è la Rai, a quasi quarantadue anni, non la comincia a stancare?
No, anzi. Non potrei mai rinnegare quel programma e quel passato lì.
Ambra lo rinnega spesso..
È una cosa che mi dicono in molti, ma che io, onestamente, non ho mai sentito. Ambra è troppo intelligente e non rinnegherebbe mai il nostro passato. Ne sono certa.
È rimasta in buoni rapporti con le altre ragazze?
Assolutamente. Sono in ottimi rapporti con la Freddi, la Quaranta, la Panatta, la Cecere e la Di Cosimo.
Si è mai chiesta del perché Non è la Rai avesse un sostengo così massiccio da parte del mondo gay?
Perché alla base di tutto, in quel programma, c’era una voglia di libertà generale. Io non so dirle se sono un’icona gay, ma una cosa è certa: il mondo lgbt, nella mia vita, c’è sempre stato e negli anni, anche quando i riflettori non erano accessi, non mi ha mai abbandonata.
E come reagirebbe se un domani, una delle sue figlie, le dicesse: “mamma sono lesbica”?
Le direi di farmi conoscere la fidanzata, così da poterle insegnare subito la sigla di Non è la Rai.
https://www.youtube.com/watch?v=y21oIVBYVLk
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