Anche Perugia ha la sua casa LGBT. Potrà ospitare le persone della comunità discriminate e per questo senza un lavoro o un posto dove vivere. Questo perché cacciati dalla famiglia o dal padrone dell’abitazione per il proprio orientamento sessuale. Nel dettaglio, il nuovo rifugio del centro Italia si trova a Gualdo Tadino, a circa 40 chilometri da Perugia. La struttura è stata ottenuta dall’unione di due appartamenti. E alla fine del 2018 è stato firmato l’atto notarile che riconosce l’abitabilità del rifugio.
Una vera e propria casa che accoglierà sia giovani che adulti. E in generale tutti coloro che non hanno più un lavoro, che sono vittime di discriminazioni o allontanati dalla famiglia. Qui potranno ricominciare a vivere in serenità e tranquillità. Per essere se stessi e sentirsi nuovamente parte di una famiglia. A gestire la casa sarà l’associazione Omphalos, che a dicembre dello scorso anno ha firmato l’atto che sancisce ufficialmente la proprietà della casa, ottenuta grazie a una donazione. A occuparsi della struttura e dei suoi ospiti saranno i membri dell’associazione e del suo presidente, Stefano Bucaioni, firmatario dell’atto.
Rifugio necessario dopo le aggressioni omofobe a Perugia
L’associazione era da tempo che pensava alla realizzazione di una casa LGBT, viste le aggressioni omofobe verbali e fisiche che si sono verificate, sia nella zona che in tutta Italia. Ma si scoprono anche situazioni difficili all’interno delle mura domestiche, dove i ragazzi omosessuali specialmente vivono in continua tensione e litigi con i propri genitori, che non accettano la situazione. E non tentano nemmeno di instaurare un dialogo o cercare un aiuto presso le associazioni LGBT.
Quella di Perugia è solo l’ultima casa che accoglie ragazzi e ragazze vittime di discriminazioni e attacchi. Quella più celebre si trova a Roma, gestita dall’associazione Gay Center, il Refuge. Questa struttura ospita tutte quelle persone della Capitale e non solo che non hanno altro posto dove andare, cercando loro anche un’occupazione fino a quando non saranno autosufficienti. Altra struttura simile a Milano, in via Sommacampagna. La struttura ristrutturata presto potrà ospitare fino a cinque persone. Tra gli ultimi realizzati, nè p presente anche uno di Torino. Altro rifugio è presente a Napoli. Si tratta di una vecchia abitazione della camorra, sistemata grazie a un finanziamento statale. Infine, a Modena e a Castel Volturno. Quest’ultimo, ristrutturato, è un edificio sequestrato alla mafia.
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