Senatore grazie alla Lega Nord, Simone Pillon è da sempre un dichiarato ‘nemico’ della comunità LGBT.
Tra gli organizzatori dei tre “Family Day” del 2007, del 2015 e del 2016, Pillon è tornato ad esternare odio nella giornata di ieri, quando la Corte d’Appello di Perugia ha ordinato al sindaco Romizi di trascivere l’atto di nascita con entrambe le mamme del piccolo Joan. Respinto il ricorso presentato dal Sindaco e da Matteo Salvini, Ministro dell’Interno.
“La Corte di Appello di Perugia ha fatto male ad assecondare l’offensiva delle lobby gay“, ha tuonato Pillon, secondo cui la sentenza “impone artificiosamente la registrazione di un bambino come se fosse figlio di due madri“. “I giudici non possono sostituirsi alla realtà dei fatti senza calpestare il diritto naturale”, ha proseguito il senatore. “I bambini nascono da un uomo e una donna e non possono essere comprati all’estero mediante la pratica delittuosa del traffico di gameti umani o dell’utero in affitto. Il ministro dell’Interno ha annunciato proprio qualche giorno fa un suo intervento per chiudere definitivamente la porta a queste inaccettabili violazioni del superiore interesse del fanciullo”. “Manifesto tutta la mia solidarietà a questo bambino, artificialmente privato della figura paterna e confido nella volontà del Comune di Perugia di ricorrere per Cassazione contro una decisione tanto erronea; continuando su questa strada rischiamo di legittimare i delitti e ancor peggio di privare i bambini delle loro radici e di una delle due figure genitoriali“.
Dal Comune di Perugia, incredibile ma vero, annunciano battaglia. Il segretario comunale Gianluca Drusian (Lega) ha infatti confermato che ci sarà un ulteriore ricorso.
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E' accertato che il cravattino che usano questi figuri ( oltre a Pillon , Gandolfini e compagnia brutta) non fanno arrivare il sangue al cervello e nuocciono gravemente alla salute .