Il caso dei Carabinieri di Piacenza non si arresta. Oltre allo spaccio di droga, alle torture e al favoreggiamento della prostituzione, arriva anche la denuncia di una donna transessuale, Francesca, minacciata di essere rispedita in Brasile o picchiata, se non avesse fatto quello che i Carabinieri le ordinavano.
A minacciare Francesca, la quale ha chiesto di testimoniare contro gli imputati davanti al pubblico ministero che segue le indagini, sarebbe stato il maresciallo Marco Orlando, ora agli arresti domiciliari. Secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano, Francesca sarebbe stata picchiata all’interno della Caserma Levante di Piacenza, e costretta a fare sesso con i militari. Dalle indagini, sembra che un’intercettazione confermi la versione della donna. Nelle telefonata, si sente chiaramente Peppe Montella che parla con Salvatore Cappellano dei festini a base di droga e escort, sempre all’interno della Caserma.
Minacce e botte se non si faceva come ordinavano i Carabinieri di Piacenza
Francesca ha dovuto sottostare ai militari per evitare di essere ulteriormente picchiata, sotto le costanti minacce del tipo “Se non collabori ti f*tto“. Oppure: “Se non collabori ti rispedisco in Brasile“. Ma non è finita qui: il racconto della donna prosegue: “Diceva che dovevamo dargli lavoro, dovevamo collaborare con lui se volevamo vivere sereni a Piacenza“.
All’Ansa, ha poi raccontato di un Carabiniere che sarebbe andato a casa, a Piacenza, sua con il suo fascicolo. Se non voleva passare guai, doveva fare sesso.
E ancora:
Una sera mi hanno beccato in strada, volevano rompermi le scatole. Mi hanno portato ore in giro per i campi a cercare gli spacciatori e poi siamo finiti in caserma dove mi hanno chiusa dentro. Io ad un certo punto ho risposto in maniera aggressiva perché non avevo fatto nulla e mi tenevano là. Allora uno di loro mi ha dato una spinta e mi ha fatto cadere per terra. C’è un’altra trans, una mia amica che ora è a Roma, si chiama Flavia, anche lei è stata picchiata dai carabinieri. Molte trans sono state minacciate se non facevano quel che dicevano loro.
La storia di Francesca è simile a tante altre, che stanno arrivando agli inquirenti che conducono le indagini a Piacenza. Se confermate, la lista dei reati commessi dai militari sarebbe molto più lunga di quelle che ad oggi conosciamo.
Critico anche Fabrizio Marrazzo, richiamando l’impegno di Gay Help Line nel dare voce a chi ha subìto ingiustizie e violenze.