Il giorno del giudizio sarà giovedì. Il giudice Matteo Cavedoni dovrà pronunciarsi contro o a favore del senatore Simone Pillon, il quale è stato denunciato e portato in tribunale dall’associazione umbra Omphalos, affiliata ad Arcigay. L’organizzazione LGBT di Perugia era stata oggetto di discriminazione e diffamazione da parte del leghista bresciano, a seguito di un incontro che i volontari avevano organizzato in una scuola del capoluogo.
Per Pillon sono giorni difficili. A Roma, il suo disegno di legge sull’affido ha iniziato l’iter in Commissione giustizia al Senato, prima di essere discusso in aula, se mai ci arriverà. Contestato da una buona parte del Parlamento, senza un accordo tra i due vice-premier metterà in difficoltà ancora una volta il traballante governo giallo-verde. A Perugia potrebbe essere confermata la sua condanna, e dover risarcire con 200.000 euro all’associazione. La denuncia riporta delle accuse molto gravi che Pillon ha indirizzato ai ragazzi di Omphalos, con tanto di un comico (a suo dire) siparietto che pare faccia ad ogni evento in cui viene invitato.
La satira di Pillon e l’attacco all’associazione LGBT
La Repubblica ha riportato il finto scambio di battute che Simone Pillon recita agli incontri, con il solo scopo di rendere ridicoli i volontari delle associazioni LGBT.
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“Lei…lei lo sa come si fa l’amore? Quali sono i due ingredienti che servono? Un maschio e…?“
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“Una femmina“ grida qualcuno dal pubblico.
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“Allora lei è un bullo omofobico!“.
Il ridicolo siparietto si conclude sempre con fragorosi applausi e grasse risate da parte del pubblico. Ma non è questo che ha convinto i volontari di Omphalos a denunciare il senatore Pillon. C’è di peggio, naturalmente. Difatti, il leghista omofobo e conservatore ha criticato l’associazione per essere andata al liceo scientifico Alessi di Perugia, dove era stata invitata per tenere una lezione sulla “Lotta al Bullismo Omofobico”. L’appuntamento presso il liceo aveva un programma ben preciso, come spiega Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos.
Spesso veniamo chiamati nelle scuole a dare il nostro contributo nella sensibilizzazione contro le discriminazioni, come riconoscere il bullismo omofobico. Portiamo anche materiale didattico sulla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e volantini informativi delle nostre iniziative. Pillon ha distorto i fatti, alterando il nostro materiale, omettendo quello (che ovviamente c’era) sull’amore tra due persone eterosessuali, facendoci passare per adescatori. Il giudice ha accolto la nostra costituzione di parte civile e ha disposto il sequestro dei video ritenendoli “offensivi e lesivi della reputazione”.
Le accuse del senatore
In risposta al loro intervento, Pillon ha additato i volontari come adescatori di ragazzi, in poche parole identificandoli come pedofili. Le sue parole non possono lasciare dubbi:
Quelli di Arcigay vanno nei licei e spiegano ai vostri figli che per fare l’amore bisogna essere o due maschi o due femmine e non si può fare diversamente e…venite a provare da noi, nel nostro welcome group.
Il video in cui teneva il suo discorso è stato rimosso dal web su ordine dello stesso giudice, nonostante i tentativi di Pillon di difendersi, parlando di “ironia sferzante, la satira dei libri di Guareschi, per arrivare al paradosso“. Ma non ci sono scusanti quando di diffama un’associazione definendo coloro che ne fanno parte come degli adescatori di minori. A rispondere all’ironia sferzante ci ha pensato l’avvocato Saschia Soli, che ha formalizzato la denuncia.
Ma qui, non si parla né di satira né di paradosso né tantomeno di diritto di critica. Siamo di fronte a falsità che hanno trasformato un’opera di sensibilizzazione sociale in una campagna di adescamento.
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La battuta del commento soprariportato è simpatica. Anche a me capita ogni tanto di indossare il papillon ma non mi riconosco affatto con il pensiero di questi signori. Fosse solo un problema di afflusso al cervello, un dialogo notturno quando sono in pigiama potrebbe essere utile.
Ho notato che questo figuro , come Gandolfini ed altri loro compagniucci di merenda , indossano il " farfallino" come cravatta . Mi chiedo se sia un segno di riconoscimento tra di loro o se quest'accessorio impedisca al sangue di affluire al cervello.