Facciamo il punto sul Pride che si avvicina: c’è ancora il rischio che venga tolto il patrocinio?
No, le cose sono definitivamente chiarite: l’amministrazione comunale ha confermato e il sindaco ha detto che non c’è nessun pericolo di vedersi tolto il patrocinio. Lui continua a ripetere che si augura che la manifestazione sarà di buon gusto e non offensiva nei confronti di chicchessia.
Quale sarà il percorso della manifestazione del 17 giugno?
E’ confermato il centro, anzi supercentro: partenza a Porta Susa, poi si prosegue per Via Cernaia, Via Pietro Micca, Piazza Castello, via Po e si arriva in Piazza Vittorio.
Come procede l’organizzazione della giornata? Che ospiti ci saranno per la serata?
Non abbiamo ancora certezze, sappiamo che ci sarà di sicuro una grandissima festa finale che andrà avanti per tutta la notte ma non abbiamo ancora i dettagli quindi preferiamo non scoprire ancora le carte. Il giorno prima abbiamo un mega-convegno europeo che si chiama ‘Città Amiche’ che è proprio sul rapporto tra amministrazioni comunali in Europa e in Italia e la comunità glbt con una delle più importanti storiche al mondo, la statunitense Lillian Faderman, che parlerà di storia e memoria lesbica.
Quante persone avete previsto che verranno a Torino per il Pride?
Non ho assolutamente una previsione attendibile, riceviamo tantissimi contatti dai gruppi nazionali che si stanno mobilitando molto, c’è molto fermento, l’evento è molto atteso ma non saprei quantificare. È la prima volta che a Torino si organizza un Pride così grande.
Ma a Torino non è il primo che si organizza, vero?
Ce ne furono tre: nel 1979, il primo Gay Pride in assoluto organizzato dal ‘Fuori’, una grande festa in Piazza Cavour in cui riempimmo completamente la piazza di gente. Nell’80 ci fu la parata, un corteo aperto dalla banda musicale di Collegno che partì da Piazza Statuto e finì ai giardini reali passando da Via Garibaldi. Nel Pride dell’81 si partì dalla sede del Fuori che era proprio in Via Garibaldi al numero 13, e si arrivò oltre il Po. Da allora non si è svolto più nulla come manifestazioni di strada. Era appena nato il COSR, il Collettivo Omosessuale della Sinistra Rivoluzionaria ma non partecipò all’organizzazione. Ci furono iniziative interessanti per i tempi, come varie feste gay e la partita di calcio tra etero ed omosessuali. Nel 1983-1984 il Pride si svolse poi a Bologna anche se già nel 1977 era stata organizzata una manifestazione di piazza di 200-300 persone che però non fu un vero Pride. Era la stagione dei piccoli gruppi alternativi al ‘Fuori’.
Qual è attualmente la posizione del vicesindaco Calgaro che si è rivelato il grande oppositore alle iniziative del Pride?
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Qual è attualmente la posizione del vicesindaco Calgaro che si è rivelato il grande oppositore alle iniziative del Pride?
Lui continua a sostenere questa tesi, ti posso dire che c’è stato finalmente un contatto diretto ma non so a che cosa porterà: gli abbiamo ribadito che è un anno e mezzo che tentiamo di incontrare i vertici della Margherita, cosa che non siamo mai riusciti a fare, spero che si riesca a organizzare un incontro.
Che fine ha fatto la commissione composta da Calgaro, Alfieri e Vinciguerra per controllare la decenza del corteo?
Il comune ha dato il patrocinio completo a tutte le iniziative e ha delegato questi tre assessori di determinare le iniziative sulle quali l’amministrazione sarebbe intervenuta di volta in volta. Quando fu presentata ai giornali, l’assessore Vinciguerra disse, nel luglio 2005, che il patrocinio offerto si sarebbe potuto togliere nel caso ci fossero stati manifestazioni offensive. Noi l’abbiamo soprannominata ‘Commissione del buon gusto’. Questo gruppo si è riunito due o tre volte ma Calgaro non vi ha mai partecipato.
E in questa situazione, dove si pone Buttiglione? La sua posizione è contradditoria, considera ancora i gay ‘peccatori’ e poi si apre alla iniziative del Pride…
In realtà non si è mai aperto. Al Salone del Libro è passato davanti allo stand del Pride, uno dei nostri volontari gli ha dato il volantino della manifestazione e lui ha detto: “Invitatemi così partecipo a un incontro con voi”. Non c’è stato altro, solo questa dichiarazione estemporanea. Noi gli abbiamo inviato una lettera ma non ci è arrivata nessuna risposta.
Qual è la posizione degli altri partiti riguardo al Pride?
Stanno arrivando molte adesioni, le stiamo raccogliendo. La Rosa nel Pugno parteciperà con un suo carro e tutti i leader nazionali, so che i Comunisti Italiani e Rifondazione si stanno muovendo molto, molti deputati saranno presenti.
Che cosa pensi del nuovo governo?
Non mi sembra che ci sia nessuna vera grossa novità, Prodi ha fatto un governo per rimanere in vita utilizzando i suoi alleati più potenti e temibili, non per osare in una direzione precisa. Bisogna vedere alle prove dei fatti che cosa riusciranno a fare. Per quanto ci riguarda bisogna capire in che cosa si concretizzerà quel faticosissimo e nebuloso accordo che ha sottoscritto il centrosinistra rispetto alle unioni di fatto. Certamente Barbara Pollastrini alle nuove opportunità è una garanzia, lei è una donna molto attenta su questi temi.
Quindi l’ombrello delle istituzioni comunque c’è, il Pride dovrebbe essere protetto.
Sì, le amministrazioni hanno riconfermato i loro impegni. Complessivamente ci danno 400.000 euro che però noi non utilizzeremo per la manifestazione del 17 giugno pagata da noi. Noi vorremmo che il Sindaco venisse con la fascia tricolore come nelle grandi manifestazioni di piazza, glielo chiederemo ufficialmente quando sarà rieletto…
E se invece Chiamparino non fosse rieletto sindaco, gli scenari potrebbero cambiare?
È fantascienza che non vinca le elezioni. In questa ipotesi sarebbe uno scontro frontale a 360 gradi con l’amministrazione comunale ma non accadrà.
Quali saranno le prossime iniziative del Pride?
Il 25 maggio faremo la conferenza stampa di presentazione delle iniziative culturali e domani ‘Settembre Musica’, a Milano e a Torino, presenta il programma in cui ci saranno ben tre appuntamenti di Pride: l’arrivo in Italia del coro gay di Londra, il concerto di Victoria Abril e uno spettacolo di contraltisti.
Ieri si è svolta la Giornata Mondiale contro l’Omofobia, com’è andata?
È andata abbastanza bene, ai concerti e alle mostre c’era molta gente. Oggi abbiamo organizzato un incontro dal titolo ‘Porte Aperte al Torino Pride 2006’ sulla Giornata Mondiale contro l’Omofobia in cui abbiamo colto le due occasioni: abbiamo parlato di omofobia, di quello che significa oggi in Italia, e l’abbiamo unita all’elemento del Pride, che ormai è alle porte.
Per ulteriori informazioni potete visitare il sito ufficiale del Torino Pride
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