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All’età di 21 anni mi sono aperto con un’amico cercando di ascoltare le sue paranoie su una sua storia d’amore segreta con un ragazzo. Forse mi piace così tanto fare il crocerossino? Chi lo sa, magari sono nato per questo. Dopo un po’ di tempo mi sono legato tanto a questo ragazzo, sono rimasto accanto a lui e l’ho sostenuto in tutto così da diventare migliori amici.
Nonostante l’amicizia forte che si è creata, sono stato preso emotivamente e mentalmente da lui nonostante alcuni comportamenti tossici che erano purtroppo delle volte presenti (ho sempre saputo dei suoi tira e molla con il suo ragazzo segreto). Insomma mi sono innamorato forse di una persona che per me provava qualcosa di forte ma che forse non sa bene cosa vuole dalla vita nelle relazioni umane? Cosa fare quando ti piace una storia così bella che ti fa stare bene nonostante tutte le mille difficoltà, impossibilità e dubbi? Cosa fareste voi?
Dopo averlo bloccato per 1 anno su tutti i social, per cercare di dimenticarlo, ho anche negato a lui il saluto senza dare lui spiegazioni del mio allontanamento perché volevo stare meglio ed ero stanco di soffrire. Ma dopo questi tanti mesi che sono passati, ci siamo ritrovati ad un compleanno e lì abbiamo avuto modo di parlare e io ho detto tutto ciò che pensavo e le mie motivazioni.
Quando l’ho rivisto dentro di me ho provato un affetto che forse non è mai svanito. Adesso ripenso a tutto e ho paura di ricascarci e di soffrire ancora. La cosa assurda è che non ci sia stato nulla di fisico, neanche un bacio. Forse poteva succedere in alcune occasioni, ma quando siamo innamorati di una persona che non ci può dare un futuro, tendiamo a preservare noi stessi per cercare di non soffrire più di quanto già soffriamo? Vi è mai capitata un’attrazione mentale e un legame così forte da non saper proprio cosa fare? (Anonimo, Puglia)
Fare la crocerossina è un’arma a doppio taglio: ricuci le ferite dell’altro con precisione certosina, non perdi per strada nessuna sua esigenza, offri tutta la cura di cui ha bisogno nella silenziosa speranza che quella devozione un giorno verrà ricambiata.
Ma se la crocerossa è un atto di soccorso libero e non retribuito, nelle relazioni ci si soccorre a vicenda senza chiedere il conto.
Eppure questa persona non solo ha scelto qualcun altro, ma ti stravolge e accompagna negli anni, attraverso un legame che continua a tenerti incollato nonostante il tempo, la distanza, e le ferite.
Alcune persone creano un’energia intorno a noi che ci attrae come elettroni, ci arrendiamo alla loro presenza e non distinguiamo più il piacere dal dispiacere: il rischio è che dedicando tutte le tue energie a curare l’altro, potresti dimenticare di quali cure hai bisogno tu.
Perché quel rapporto di cui non possiamo fare a meno è spesso uno specchio riflesso delle nostre debolezze e occorre sporcarci le mani, cadere sui nostri piedi più volte, e sbatterci la fronte fin quando non siamo stufi di stordirci.
Non posso dirti quando smettere di rincorrerlo perché certe storie, nonostante i loro deficit e lati oscuri, rappresentano qualcosa di famigliare. Ci sono affetti così confortevoli che non vogliamo lasciarli andare perché ci fanno sentire al sicuro in quel disagio, e fatichiamo così tanto a mettere da parte quel legame perché forse è l’unico che conosciamo.
È così facile arrendersi a quell’attrazione da restarci impantanati e dimenticare di chiederci cosa c’è lì fuori? Chi potremmo incontrare? Cosa succede quando veniamo scelti e non siamo più osservatori esterni? Cosa significa non essere più un personaggio secondario nella storia di qualcun altro e iniziamo a farne parte? Saremo in grado di accogliere anche noi quelle cure?
Ci abituiamo a sopprimere e censurare quell’affetto, ma come sarebbe viverlo senza paletti, bugie o saluti non ricambiati?
Datti il permesso di guardare cosa c’è intorno, ricambia nuovi sguardi, e allena una curiosità per quelle storie che non ti hanno mai raccontato: non aspettarti di vivere esattamente quello che provi per questo ragazzo, ma preparati a scoprire qualcosa di strano e inaspettato da portare a casa con te e coltivare affianco quello che conosci già.
Nel migliore dei casi, ti permetterà di prestare attenzione alle tue esigenze, chiedere le cure di cui hai bisogno senza sopprimerle, e familiarizzare con un lato di te che non vive in funzione di cosa fa (o non fa) l’altro.
Alcuni legami non si tagliano con l’accetta, ma possiamo almeno accompagnarli, nutrirli con nuove consapevolezze, e lasciare respirare quelle parti di noi che stiamo preservando in funzione dell’unico amore che pensiamo di permetterci.
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