Michael Crisantemi è un avvocato di Terni che ha deciso di presentare alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni una denuncia per insulti omofobi e commenti denigratori via social dopo aver organizzato una manifestazione pro DDL Zan il 25 luglio scorso.
“Poveracci malati, e poi si sa, è una malattia ‘inculabile'”, il delicatissimo commento ricevuto da Crisantemi, che ha così deciso di passare dalle parole ai fatti. “Ho deciso di sporgere querela perché altrimenti l’omofobia non esisterebbe, come vorrebbero i nostri detrattori che si nascondono dietro il numero, a loro dire esiguo, di denunce sporte, facendo finta di ignorare “il sommerso”, cioè tutti i casi in cui simili episodi non vengono portati a conoscenza dell’Autorità”, ha scritto sui social l’avvocato.
© Riproduzione RiservataL’ho fatto per dare l’esempio, specialmente ai tanti giovani vittime di violenza fisica e verbale che per paura o pensando all’impunità dei colpevoli decidono di non denunciare.
L’ho fatto soprattutto per un giovane ragazzo ternano, vittima di una vile aggressione a sfondo omofobico occorsa a San Benedetto del Tronto, che ha deciso di non denunciare l’accaduto. Posso immaginare come si senta in questo momento…
Non pretendo la solidarietà di nessuno, né quella del Sindaco di Terni, ma continuerò a chiederla per quel ragazzo massacrato di botte mentre era in vacanza con gli amici a San Benedetto del Tronto. So bene come gli autori di questi commenti siano “leoni da tastiera”, di quelli che quando li incontri al supermercato abbassano lo sguardo; pure sono consapevole di come quasi certamente guadagneranno l’impunità anche questa volta, trincerandosi dietro l’anonimato di profili fake usa e getta. Ma sogno una società in cui nessuno debba essere offeso o discriminato per aver organizzato una manifestazione, per aver liberamente manifestato il proprio pensiero, tra l’altro in favore di un provvedimento legislativo che assicura una maggiore tutela e restituisce dignità ad una minoranza ancora socialmente stigmatizzata. Sogno una società dove simili espressioni non vengano minimizzate, non vengano cioè ridotte a battute da bar, di cattivo gusto, certo, ma legittimate. Ho deciso di denunciare perché credo ancora nella Giustizia, quella con la “G” maiuscola, e sono fortemente convinto che la diffamazione aggravata costituisca un reato, sempre e comunque…
L’unica maniera per far girare 10 volte la lingua prima di aprir bocca sulla nostra Comunità è colpirli nel portafogli. Ed è anche l’unica maniera per far cambiare mentalità a tanti ” padri di famiglia ” ( di quelle ” naturali” , ovviamente ) nell’educare le nuove generazioni a rispettare tutti e non fare i bulli . Un paio di sentenze di condanna a cospicui risarcimenti potranno fare cambiare la Società italiana.