È una vera gemma, di saggezza e di qualità cinematografica, "Precious" del regista gay Lee Daniels, straordinario film ‘indie’, cioè indipendente, che con colpevole ritardo arriva in Italia dopo essere stato presentato con successo a Cannes l’anno scorso e aver raggranellato una settantina di premi in 38 festival internazionali.
Tratto dall’omonimo romanzo di Sapphire (ossia Zaffiro, all’anagrafe Ramona Lofton, poeta e danzatrice sessantenne di colore autrice della raccolta "American Dreams" definita dalla critica ‘uno dei migliori debutti degli anni Novanta’), esordio col botto nella narrativa che l’ha proiettata di getto tra le scrittrici afro da tenere d’occhio, racconta con sobrietà e rigore la storia cruda e senza fronzoli di Claireece Jones, sedicenne obesa con bimbo handicappato e incinta per la seconda volta, costretta a vivere nell’incubo assoluto di una famiglia horror – padre orco e mamma complice – problematica a scuola, sia nell’apprendimento (ma non in matematica) che nella capacità d’integrazione coi compagni.
Ma grazie a Dio la piccola grande Claireece incontra sulla sua strada Mrs. Rain, una decisa e affascinante insegnante lesbica che tiene un corso di alfabetizzazione e lentamente, con tenacia, la porterà con sé in un difficile cammino che le donerà forza e consapevolezza. Ma Precious – notare: si chiama come il barboncino segregato nel pozzo in "Il silenzio degli innocenti" – ha un segreto inconfessabile: la sua immaginazione fervida e impetuosa, che le consente fughe oniriche su fantomatici tappeti rossi e look da star, facendole credere di essere un vip da copertina.
Raramente al cinema si è visto un personaggio lesbico così positivo e risoluto (ha una compagna amorevole, è bella, ha carisma), capace di comunicare una pioggia di emozioni allo spettatore e soprattutto che le donne omosessuali ‘femmes’ non sono solo delle viziate upper class in carriera.
La forza di Precious, (quasi) costretta a sottostare alle dispotiche e crudeli pretese del marito.
Nel cast ci sono anche un irriconoscibile Lenny Kravitz e Mariah Carey (è Lady Weiss).
Da vedere prima possibile.