PRIDE: LA RESTITUZIONE DEL PATROCINIO E GLI SVILUPPI

La Pollastrini specifica che il patrocinio non è né per la manifestazione né per il documento politico. Gli organizzatori decidono di restituirlo al mittente. Tolto il simbolo dal sito ufficiale.

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ROMA – In un comunicato stampa del Coordinamento Roma Pride 2007 si legge che «il ministro Pollastrini, titolare del Dicastero delle Pari Opportunità, ha sentito il bisogno di specificare che il patrocinio da lei concesso non è sulla parata, né, cosa ancor più grave, sul documento politico. L’unica interpretazione che possiamo dare di questi distinguo – continua il comunicato – è che il ministro non si riconosce nelle parole d’ordine "Parità", "Dignità", "Laicità". Pertanto, visto che non siamo interessati a un patrocinio svuotato di contenuto politico dallo stesso ministro, che non ha la forza di mantenere ferma una presa di posizione chiara e inequivoca sui diritti invece da difendere, rimandiamo il patrocinio al mittente. Evidentemente di nuovo hanno vinto i teodem. Il simbolo relativo sarà tolto dal sito e tutti i comunicati stampa legati agli eventi non lo riporteranno più. In questa fase tutte le cittadine e i cittadini gay lesbiche bisessuali e trans hanno bisogno di chiarezza e di supporto e non di vuote formule politiche che rispondono solo alle esigenze di chi le pronuncia».

Nel tardo pomeriggio la ministra Barbara Pollastrini ha inviato una lettera agli organizzatori del Pride, nella quale spiega: “Per la mia storia e per quanto sto cercando di fare come ministra per i Diritti e le Pari opportunità, credo sia scontato esprimere la mia adesione ideale e politica alle battaglie di civiltà e di rispetto della dignità di ognuno che animano le coscienze più attente e lungimiranti del nostro paese. Anche per questo mi sento vicina alle manifestazioni e agli eventi del Roma Pride. Considero il valore e il rispetto della persona, la sua libertà e responsabilità un bene prezioso per tutti e per la ricostruzione di un nuovo civismo. Ecco perché – continua – anche nel mio impegno sul fronte legislativo mi sono ispirata alla Costituzione in tutte le sue parti e, insieme, al programma della coalizione. Programma al quale debbo lealtà e coerenza. Per questo mi hanno amareggiata alcune reazioni di queste ore a una precisazione limpida sul patrocinio che il ministero per i Diritti e le Pari Opportunità ha concesso anche quest’anno. Cio’ che ho inteso dire era che quel patrocinio era rivolto agli eventi del Roma Pride 2007. Non era nelle mie disponibilità di ministra, naturalmente, patrocinare una piattaforma politica che voi avete autonomamente approvato e che contiene legittimamente richieste e proposte che non rientrano nel programma della coalizione e del Governo.”

In serata Aurelio Mancuso, Presidente di Arcigay e uno dei portavoce del Roma Pride 2007, ha emesso un comunicato nel quale ringrazia Barbara Pollastrini per “la sua dichiarazione di queste ultime ore che ci conforta rispetto alla preoccupazione che avevamo avuto di un tuo cedimento rispetto alle pressioni avute dalla presidenza del Consiglio e dei Teo Dem. Sapevamo che non potevi aderire alla piattaforma politica del Pride, che è un’autonoma elaborazione del movimento Lgbt, ma quello che ti chiedevamo è di non smentire il tuo impegno come ministro e come persona della sinistra italiana rispetto ai nostri diritti. La tua lettera aperta – conclude Mancuso – ci conforta e ti chiediamo come hai fatto al Pride di Torino dell’anno scorso, di venire anche tu sabato alla manifestazione del Pride di Roma. Ti attendiamo a braccia aperte.”

 

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