Il Festival di Sanremo 2021 si è concluso da oltre una settimana, ma Simone Pillon torna a parlarne anche oggi, abbracciando la protesta organizzata da ProVita in Rai, contro la blasfemia e i “polpettoni LGBT” che si sarebbero visti durante le 5 serate della kermesse canora.
Un camion vela con la scritta “Blasfemia a Sanremo. Propaganda gender a tutte le ore. Ora basta! La RAI chieda scusa!” ha girato per le strade di Roma. E il senatore leghista ha subito approvato quanto organizzato.
Hanno ragione gli amici di Pro Vita.
Sono andati fin sotto alle sedi RAI con manifesti e camion vela per recapitare le migliaia e migliaia di proteste degli italiani contro le performances blasfeme e i polpettoni LGBT di Sanremo, tutti pagati a nostre spese…
I vertici RAI chiedano scusa e prendano buona nota per l’anno prossimo.
Sempre se saranno ancora lì…
La blasfemia di Achille Lauro
Naturalmente, con propaganda gender e polpettoni LGBT il senatore leghista si riferisce alle performance di Achille Lauro, impegnato in ogni serata con la personale rappresentazione di un quadro, con tanto di “matrimonio” e bacio a stampo con Boss Doms nella quarta serata (avvenuto anche l’anno prima, quando il cantante era in concorso). Achille Lauro, per i suoi spettacoli sul palco dell’Ariston, è stato criticato addirittura dall’Associazione Internazionale degli Esorcisti (ne avevamo parlato in questo articolo), senza dimenticare Adinolfi e lo stesso Pillon, a quanto pare assiduo spettatore del festival.
A detta di Pillon i vertici RAI dovranno ora prendere provvedimenti per il festival di Sanremo del 2022, perché a suo dire l’evento è pagato con i soldi degli italiani. Realtà poco veritiera, visti i 38 milioni di euro di pubblicità raccolti quest’anno. Record di tutti i tempi. Il Festival non solo si autofinanzia ma aiuta anche a finanziare altri programmi.
Al fianco di ProVita, e della protesta contro la Rai, anche lo psichiatra e criminologo Alessandro Meluzzi: “L’unico risvolto veramente vergognoso di questa vicenda è il canone RAI“. “La propaganda gender è ormai entrata in modo talmente potente nella cabina di comando della nostra società“. Poi un giorno, magari, qualcuno ci spiegherà cosa significhi “propaganda gender”.
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