Luca è un ragazzo di 18 anni che abita a Torino e da pochi mesi ha conosciuto Marco, 16 anni.
Mentre Luca, nome di fantasia, è dichiarato e i suoi genitori hanno accettato la sua omosessualità, lo stesso non si può dire per Marco. Il padre ha accettato il suo orientamento sessuale, nonostante la comune tensione a seguito del coming out. Essendo questo spesso fuori casa per lavoro, Marco vive con la madre, la quale invece non ha mai accettato veramente l’omosessualità del figlio.
I numerosi coming out di Marco con la madre non sono serviti, perché la donna rimane convita della sua eterosessualità. Al ritiro del cellulare, con tanto di obbligo di non stringere rapporti con nessuno all’infuori dei compagni di scuola (ma solo ragazze), sono seguite le richieste da parte della madre di sapere con chi uscisse, addirittura chiedendo una foto delle persone presenti, oltre naturalmente a seguire h24 la posizione del suo smartphone.
I primi di ottobre Luca è andato a casa di Marco, data l’assenza della madre, che però è tornata prima del previsto, scoprendo la presenza del ragazzo. Dopo un interrogatorio in cui ha voluto sapere nome, cognome ed età, gli ha intimato di andarsene. Marco ha deciso di seguirlo. Sono iniziate le chiamate da parte della madre a Marco, fino all’ultima minaccia: “Se non torni subito a casa, puoi considerarmi morta per te“. A quel punto, il 16enne è tornato a casa. L’ultimo messaggio risale a lunedì sera, quando Marco è riuscito a comunicare con Luca, spiegandogli che gli era stato tolto il cellulare e qualsiasi contatto era vietato. Non mangia da domenica e non fa altro che piangere.
La risposta della redazione
Questo è quello che Luca ci ha raccontato, descrivendo le tensione con la famiglia di Marco. Una famiglia che anche di fronte a ripetuti coming out non riesce ad accettare l’omosessualità del figlio, fino a rendergli la vita impossibile. Luca non sa cosa fare per sbloccare questo stallo che si è creato, dato che non ha un solo modo per parlare con il ragazzo.
La redazione di Gay.it consiglia a Luca ti cercare un modo per parlare in privato con Marco, e di comune accordo contattare il circolo Arcigay di Torino o il Gay Center, che ha messo a disposizione una Help Line (800.713.713) proprio per questi casi. Gli operatori forniranno alcune possibilità (anche legali) per riuscire a vivere in totale serenità la propria vita, in particolare quella sentimentale, avvertendo nel caso anche l’OSCAD, l’osservatorio della Polizia di Stato per la sicurezza contro gli atti discriminatori.
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