Ancora discriminazione a scuola per un ragazzo trans che nonostante la sentenza di un giudice sta ancora aspettando il diploma con la sua nuova identità.
Luca, nome di fantasia, è nato nel corpo di una ragazza 19 anni fa, un corpo però in cui non si riconosceva. E’ un ragazzo trans che dal 2015 ha iniziato il processo di transizione, e a settembre dello scorso anno il giudice ha confermato il cambio di genere, con una sentenza esecutiva. Luca ora è un maschio a tutti gli effetti, sia giuridicamente che fisicamente.
Anche l’istituto alberghiero di Velletri, dove Luca si è diplomato quest’anno, era a conoscenza del cambiamento di genere del ragazzo e non ha mai creato problemi fino a quando non ha richiesto una certificazione del suo esame di maturità, necessario per l’iscrizione all’università. Luca ha spiegato alla redazione di Next che già l’anno scorso aveva informato la segreteria del cambio del nome e il vicepreside aveva confermato che non ci sarebbero stati problemi, di fronte alla sentenza del giudice. Ma a quasi un anno di distanza, l’istituto non ha rilasciato nemmeno una certificazione, perché “dicono che quando mi sono diplomato avevo ancora il mio vecchio nome“, ha spiegato.
Cathy la Torre è intervenuta a sostegno del ragazzo trans
Per il momento, Luca ha presentato un’autocertificazione per iscriversi all’università, ma quest’ultima ha bisogno di un documento proveniente dalla scuola per procedere. A sostenere il ragazzo è intervenuta anche l’attivista LGBT+ e avvocata Cathy La Torre, la quale ha confermato che “un istituto scolastico che si rifiuta di cambiare il nome sul diploma in presenza di una sentenza esecutiva non sta dando esecuzione a un ordine dell’autorità giudiziaria. Il mancato ottemperamento di un provvedimento dell’autorità è un reato penale“.
La segreteria dell’istituto alberghiero ha fatto sapere che i diplomi devono essere ancora stampati, e che il diploma di Luca riporterà il nominativo corretto. Lo stesso non si può dire della certificazione, che il ragazzo trans sta ancora aspettando, rischiando che l’iscrizione all’università gli venga rifiutata.
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