Con l’avvio dell’anno scolastico il liceo Oriani di Ravenna ha inaugurato l’atteso e annunciato murale contro l’omofobia, realizzato proprio sul muro di quella scuola che mesi fa venne imbrattata con una scritta pensata per offendere il preside Gianluca Dradi.
Davide D’Angelo, 35enne street artist di Ascoli Piceno, in arte Urka, ha fatto suo un vero e proprio ‘contest’ che ha coinvolto altri 17 artisti, grazie ad un sondaggio esplorativo che ha abbracciato 470 studenti e a una giuria di esperti, aggiundicandosi un premio di 1000 euro da parte del Comune, che ha sostenuto anche le spese per la realizzazione del murale e l’alloggio dell’autore.
Il murale rappresenta una matita gigante color arcobaleno, su cui campeggia la scritta “La cosa più grande che imparerai è amare ed essere riamato”. All’inaugurazione sono intervenuti anche il sindaco Michele de Pascale, il preside Gianluca Dradi, l’assessora all’Istruzione Ouidad Bakkali e il direttore dell’Ufficio scolastico territoriale Agostina Melucci. Dradi, dirigente scolastico che non volle cancellare quella scritta (“Il preside è gay“), ha così commentato il tutto.
Chiudiamo in questo modo una vicenda nata dall’ intenzione di offendere, che invece si è trasformata in un’opportunità di riflessione e di crescita grazie alla reazione della comunità scolastica ma anche dell’intera città a cui mi sento orgoglioso di appartenere.
Persino il neo Ministro dell’Istruzione, università e ricerca, Lorenzo Fioramonti, ha voluto festeggiare il murales, inviando una lettera ufficiale al liceo.
La scuola non è fatta solo di nozioni da apprendere, da ruoli da rispettare e da doveri da adempiere. La scuola è il luogo dove una comunità si aiuta e si sostiene per imparare e crescere insieme, con rispetto e attenzioni reciproci. Questo murales è il simbolo della vostra capacità di reagire, di accogliere e aiutare chi ha pensato che le parole fossero solo parole, che una scritta fosse solo una scritta. La vostra comunità ha dimostrato che è possibile trasformare in bellezza persino un gesto inaccettabile, e che agli attacchi si risponde sempre con rinnovato impegno nella costruzione di un contesto scolastico privo di violenza verbale e fisica, di ogni forma di discriminazione, di pregiudizi e diseguaglianze.
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Peccato che la scritta sia in inglese. La scritta che è stata coperta era in italiano, la scuola è in Italia, gli studenti sono italiani, la maggior parte dei passanti sono italiani, ma la scritta è in inglese. Mah