Nessun diritto per i genitori in una famiglia arcobaleno transfrontaliera. Questo ha deciso la Corte Costituzionale della Repubblica Ceca, con un sentenza pubblicata ieri, 11 gennaio 2021.
Questo significa che una famiglia formata da due genitori dello stesso sesso, anche se ufficializzata in un altro Paese, nella Repubblica Ceca non potranno godere di alcun diritto. Secondo i giudici, questo non va in contrasto con la Costituzione del Paese. Nonostante questo non sia illegittimo, va contro i diritti civili dell’Unione Europea e della Commissione Europea.
Il caso che ha portato alla sentenza della Repubblica Ceca
Come ci spiega il politologo e attivista Rémy Bonny, il caso è stato presentato dal tribunale regione di Praga, il quale aveva richiesto l’annullamento “di una disposizione che nega i diritti dei genitori alle famiglie arcobaleno transfrontaliere“. Si tratta infatti di una controversia del tribunale distrettuale di Nymburk, che ha respinto la richiesta di una coppia LGBT, in cui il cittadino ceco voleva essere riconosciuto come genitore anche nel suo Paese.
Non essendo consentita in Repubblica Ceca l’adozione da coppie dello stesso sesso, il tribunale ha rifiutato il riconoscimento. Ma oltre a respingere la domanda, ha anche sollevato una questione di incostituzionalità sulla vicenda. Se non ci sarebbero problemi per le coppie della Repubblica Ceca (dato che non è legale l’adozione LGBT), si crea un problema con le coppie estere.
Ed ecco che interviene la Corte Costituzionale, sancendo che i genitori di una coppia transfrontaliere (e dello stesso sesso) non potranno godere di alcun diritto.
Ma questo va contro la direttiva UE 2004/38 e l’articolo 21
La direttiva UE prevede:
Il diritto dei cittadini dell’Unione e dei loro familiari di circolare e risiedere liberamente nel territorio degli Stati membri.
Ogni cittadino dell’Unione ha il diritto di circolare e risiedere liberamente nel territorio degli Stati membri, fatte salve le limitazioni e le condizioni previste dai Trattati e dalle misure adottate per dar loro effetto.
E l’articolo 21 chiarisce:
- È vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale.
- Nell’ambito d’applicazione dei trattati e fatte salve disposizioni specifiche in essi contenute, è vietata qualsiasi discriminazione in base alla nazionalità.
A livello di legge, dunque, questo caso dovrebbe essere presentato alla Corte di giustizia europea, poiché la Corte costituzionale ceca sta deliberatamente ignorando la direttiva UE.