Rifugiato gay picchiato e cosparso di benzina dalla folla omofoba guidata dal padre

Lo status di rifugiato respinto dagli USA perché aggredito "un'unica volta" nel suo Paese d'origine.

rifugiato gay
2 min. di lettura

La storia ha come protagonista un ragazzo di soli 20 anni, rifugiato gay, originario del Ghana. Nel paese viveva ad Accra, la capitale. Qui aveva una relazione con un ex compagno di scuola. I fatti risalgono al 2016. Una volta scoperta la sua omosessualità, è stato il padre ad aizzare la folla contro il suo stesso figlio.

Il padre, assieme ad amici e parenti, lo avrebbe spogliato, picchiato fino a farlo sanguinare e infine cosparso di benzina. Sarebbe morto per decapitazione e poi bruciato, se non fosse riuscito a scappare dalla folla inferocita e dal padre omofobo. Dopo quanto successo, il ragazzo aveva deciso di fuggire dal Ghana per sempre, andando negli Stati Uniti.

Ma qui non è andata come sperava. Secondo quanto detto dal giudice, il rifugiato gay non aveva diritto all’asilo politico, poiché l’attacco ricevuto nel Paese natale era un fatto isolato, non abbastanza per ottenere lo status di rifugiato.

La minaccia di morte per un rifugiato gay non è sufficiente

Secondo il tribunale, essere picchiato a sangue, cosparso di benzina e rischiare di essere decapitato all’istante non basta per ottenere l’asilo politico negli Stati Uniti d’America. 

Nel Regno Unito, l’asilo era stato rifiutato poiché il ragazzo non aveva un compagno. Un’altra volta, in Austria, il ragazzo non si “comportava da gay”. Il rifugiato gay, dopo il rifiuto, ha fatto ricorso e al momento la sua domanda è ancora sospesa. Finora, ha solamente ottenuto la riapertura del caso e la sua domanda verrà nuovamente discussa, sottolineando come la vita del ragazzo 20enne sia in pericolo in Ghana, Paese dove l’omosessualità è illegale.

Tornare lì, significa morte certa poiché non ha un posto dove andare e nel Paese le violenze verso i membri della comunità LGBT sono un fatto quotidiano, nel silenzio e nell’indifferenza anche delle autorità. L’odio nei loro confronti è aumentato negli ultimi mesi, dopo che alcuni leader hanno additato i gay come responsabili della pandemia di Coronavirus.

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Max Pfandfrei 8.4.20 - 20:57

Loi non necessita di alcuna tutela, caro Ferrara: sa benissimo usare la tastiera, a torto o a ragione che sia, a sua difesa qualora lo ritenga opportuno. L'invettiva e lo sberleffo (ovviamente a supporto di una precisa ideologia politica destrosa che il Loi segue, avendo la generosità, peraltro mai richiesta, negli anni di condividere) sono le modalità comunicative da lui preferite. Lo stesso ha infatti, in ogni occasione di notizia di omo-transfobia immancabilmente denigrato le vittime (anche in presenza di condanne di tribunali e quindi con evidenza comprovata dai fatti). Mi auguro che MAI simili avvenimenti e accadimenti possano capitare al sig.Loi, anche perché dubito fortemente che molti accorrerebbero in sua difesa! P.S. Gli atti di natura penale pongono limiti ben precisi alla pubblicazione degli stessi. (Cfr. art.114 e art.329 del Codice di Procedura Legale)

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rosario_ferrara 8.4.20 - 0:37

scusate tutti, grazie... siamo un community, non un' arena, e stiamo qui per confrontarci e non per litigare... a tutela di renzo loy a me e capitato due casi di finto omosessuale beccato in una chat, che poi nel dialogo continuato per e-mail mi dicevano che erano gays finti.... e me lo dicevano dopo che erano arrivati in italia... a tutela degli altri devo comunque dire che prudenza e diffidenza non sono la stessa cosa... occorre, come giustamente scritto da royy, avere le prove... solo che qui le prove non ce le ha il CONTRO, non ce le hanno i PRO, e forse neanche il giornalista, che riporta come notizia oggi una cosa accaduta quattro anni fa, per giunta citando un anonimo giudice di un anonimo tribunale... NON E COSI CHE SI FA GIORNALISMO: SI PUBBLICANO FATTI? SI PUBBLICHINO ATTI!

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Royy Romeo 5.4.20 - 15:20

Renzo Loy, se è una balla facci vedere le prove, se non ce le hai, ti consiglio di rientrare in reparto prima che non ti trovano! DEFICENTE

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Renzo Loi 4.4.20 - 19:22

non basta l'autocertificazione o l'iscrizione all'arci x definirsi gay e farsi mantenere.basta essere piu' onesti e dire che si vuole espatriare. lo apprezzerei di piu'.un altro chiedeva lo staus di rifugiato in italia xchè sarebbe stato ammazzato dal fratello, in quanto uccise la cognata. e gli è stato pure dato xchè ha trovato una famiglia che lo ha accolto.

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Eduardo Rondina Gaudio Montalti 4.4.20 - 14:43

Fatelo venire da me. In Argentina. Provo a farlo rimanere. Qui, le cose per i gay stanno ad un livello superiore al resto del mondo, fatta qualche eccezione. E @Renzo Loi...sei proprio UN IDIOTA!

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Eduardo Rondina Gaudio Montalti 4.4.20 - 14:41

Sei proprio un IDIOTA

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Renzo Loi 4.4.20 - 12:17

solita balla , suggerita da associazioni gay x avere lo status di rifugiato.

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