Pronti, via e la legge contro la propaganda gay ha immediatamente colpito.
I Mondiali di Calcio sono iniziati ieri, in Russia, con Peter Tatchell, attivista lgbt britannico, arrestato a Mosca dopo aver protestato in piazza contro l’omofobia.
Una protesta pacifica, quella del 66enne Tatchell, comparso nel cuore della Piazza Rossa con un cartello che attaccava Vladimir Putin, esageratamente silente nei confronti delle torture cecene ai danni delle persone omosessuali. Fermato dai poliziotti, Peter è stato portato in stazione e arrestato, per poi tornare in libertà dopo aver pagato una cauzione. Per Tatchell non si tratta del primo arresto in Russia.
“Stavo esercitando il mio legittimo diritto alla protesta, ai sensi della costituzione russa che garantisce la libertà di espressione e il diritto di protestare negli articoli 29 e 31. Una protesta di una sola persona non richiede il permesso delle autorità e della polizia. L’arresto è standard per i russi che protestano in favore dei diritti LGBT. A me non hanno fatto nulla, rispetto a quello che spesso succede ai russi che osano sfidare il regime di Putin: sono impressionata dal loro coraggio“.
La Federazione dei tifosi di calcio, insieme alla Football Association (FA) e al Foreign and Commonwealth Office britannico, ha avvertito i tifosi LGBT pronti a volare Russia per la Coppa del Mondo di non “mostrare pubblicamente” la propria sessualità. Ieri, primo giorno di partite, c’è stata una prima aggressione ad una coppia gay. Speriamo sia anche l’ultima.