La Russia ha bloccato l’adozione della dichiarazione finale sui diritti dei giovani alla IX conferenza dei ministri delle politiche giovanili dei 47 paesi aderenti al Consiglio d’Europa, conclusasi oggi a San Pietroburgo. Il documento, riferisce il sito Gazeta.ru, non è stato ratificato dalla delegazione russa – un precedente inedito nella storia della conferenza – perché i delegati europei hanno proposto inaspettatamente di includere un articolo sui diritti delle minoranze sessuali facendone un articolo chiave della dichiarazione.
"Il fatto che non tutti abbiamo adottato la dichiarazione finale non può essere compresa nel Consiglio d’Europa", ha osservato il ministro svedese per l’eguaglianza dei generi Nyamko Sabouni. La delegazione russa, guidata dal ministro dell’educazione e della scienza Dmitri Livanov, non ha ancora commentato il suo rifiuto di firmare la dichiarazione, ma uno dei delegati, Alexander Stradze, assistente dello stesso ministro, ha spiegato nel suo profilo Twitter che essa "pensa che questa questione non sia urgente per lo sviluppo della politica giovanile, ci sono altre priorità". "Tuttavia – ha aggiunto – noi rispettiamo i principi della convenzione europea sui diritti umani, proibendo qualsiasi discriminazione sul questo argomento".