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Ryan Reynolds in “Buried – Sepolto”: la morte mi fa bello

L’affascinante marito di Scarlett Johansson rimane chiuso in una bara per un’ora e mezza nel thriller estremo spagnolo ‘Buried – Sepolto’ di Rodrigo Cortés. Incredibile ma non ci si annoia affatto!

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È il film più estremo della stagione e dopo i successi del Sundance è arrivato finalmente da noi. Si intitola Buried – Sepolto ed è un sorprendente e claustrofobico thriller spagnolo di Rodrigo Cortés girato a Barcellona in un’unica location, alquanto particolare: un’ora e mezza in una bara di legno sepolta nel deserto iracheno dove improvvisamente si risveglia Paul Conroy, un contractor autotrasportatore che lavora per gli americani in Irak, rapito da un fantomatico commando per un ingente riscatto da pagare entro poche ore. Per comunicare la richiesta di denaro, ha a disposizione solo un cellulare, un accendino Zippo e una matita.

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Una sfida per nulla facile: come rispettare l’unità aristotelica di tempo, luogo e azione senza annoiare a morte lo spettatore? Incredibile a dirsi, eppure il regista Cortés vince la scommessa mantenendo la tensione sempre abbastanza alta grazie a una sceneggiatura da manuale di Chris Sparling arricchita da vari colpi di scena credibili anche se non originali: si saccheggia liberamente da Il terrore corre sul filo, Nodo alla gola, The Blair Witch Project, Saw, Mamba e Black Mamba, ossia la Sposa interpretata da Uma Thurman che in Kill Bill 2 di Tarantino viene proprio sepolta viva in una bara di legno. Ma il modello primario resta un celebre racconto di Edgar Allan Poe, La sepoltura prematura contenuto nella raccolta Racconti del terrore.

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A tenere su di sé tutto il peso del film è un bellissimo attore canadese, Ryan Reynolds, definito da People nel 2009 l’uomo più sexy del mondo dopo Johnny Depp ma noto soprattutto per aver sposato l’anno precedente Scarlett Johansson e per un episodio goliardico queer, ossia aver baciato sulla bocca con trasporto il collega Scott Thompson in una cerimonia pubblica e aver dichiarato: «Se sono gay? No, ma ci sto pensando» (farà forse un film a tematica lgbt?). Ma non si tratta solo di avvenenza, visto che Reynolds è piuttosto espressivo nel rendere ansia e angoscia assolute, crisi di nervi e disperazione, ma anche speranza e desiderio di riscatto.

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A contribuire alla riuscita di Sepolto – Buried è però anche la magistrale fotografia di Eduard Grau, già orchestratore delle splendide luci in A Single Man di Tom Ford, in grado di sfruttare abilmente le varie fonti d’illuminazione creando effetti cromatici particolarmente efficaci. Un film del genere, giocato su un concept così intrigante, non potrebbe funzionare senza un finale al fulmicotone; sì, bisogna ammettere che si rimane inchiodati alla poltrona fino all’ultimo col dubbio supremo: Paul riuscirà a salvarsi?

Occhio all’ultima inquadratura dopo i titoli di coda e attenzione: in alcune sale al film segue il cortometraggio Without di Natalia Andreadis (dura quattro minuti) in cui la situazione è simile ma ribaltata al femminile: una donna si sveglia legata a un letto con un dobermann che la sorveglia.

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