Quando era ministro dall’interno, poco più di un anno fa, Matteo Salvini trovò tempo e modo di cancellare la dicitura ‘genitori’ dai documenti dei minori per lasciar posto ai termini ‘madre’ e ‘padre’. Chiaro l’intento. Discriminare le famiglie arcobaleno, i papà gay, le mamme lesbiche ma soprattutto i loro figli.
Cambiato governo, due giorni fa la senatrice Monica Cirinnà ha presentato un’interrogazione alla neo ministra dell’interno Luciana Lamorgese, affinché possa tornare la vecchia dicitura ‘genitori’, perché “parliamo di bambini che esistono, vivono nelle nostre comunità, sono compagni di banco e di giochi dei nostri figli: non possiamo tollerare che restino, di fronte alla legge, bambini di serie B”.
Matteo Salvini, neanche a dirlo, ha pesantemente criticato questa richiesta. “Il governo non sa cosa fare su cassa integrazione, concessioni autostradali, riforma della Giustizia, scuola o taglio delle tasse: in compenso il Viminale – mentre sbarcano più di 600 immigrati in poche ore – annuncia un approfondimento per togliere la dicitura ‘madre’ e ‘padre’ dai documenti per i minori. Dopo la legge elettorale per danneggiare la Lega, ecco un’altra delle priorità del governo. È imbarazzante”, ha tuonato il leader leghista, come riportato da AdnKronos. Peccato che ci vorrebbe pochissimo per risolvere la questione, come Salvini ben sa. Lo stesso tempo che impiegò lui quando dal giorno alla notte decise di intervenire per motivi puramente propagandistici e discriminatori.
Pronta la replica di Famiglie Arcobaleno: “Aspettiamo da più di un anno che il decreto Salvini sia annullato, permettendo così alle mamme e ai papà di poter vedere riportata anche sulle carte di identità la realtà dei fatti in tutti quei casi in cui sono legalmente riconosciuti anche per lo Stato due genitori dello stesso sesso. E questo senza dover assistere a delle imbarazzanti assurdità come, ad esempio, il leggere il nome della mamma sotto la voce “padre” o viceversa. Speravamo che il Governo risolvesse la questione in tempi brevi. Un plauso alla senatrice Monica Cirinnà per aver portato il caso in Parlamento con un’interrogazione. Ci aspettiamo ora che la Ministra Lamorgese risolva in tempi brevissimi la questione. Basterebbe, ad esempio, annullare il decreto e farne uno nuovo. Non c’è più motivo di aspettare. Il Garante per la privacy si era già espresso negativamente sul decreto Salvini. Ora manca solo la buona volontà“.
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a parere mio scrivere padre e madre sono solo etichette parlano di libertà....senza parole