Tra i 50 arrestati di Varsavia del weekend, picchiati dalla polizia e portati in cella solo e soltanto perché in strada a manifestare per i diritti LGBT, c’era anche un italiano, come confermato dal sottosegretario agli Esteri Ivan Scalfarotto, candidato alla presidenza della regione Puglia.
Da Varsavia apprendiamo che il nostro connazionale è stato rilasciato ma che ci sarà un procedimento penale a suo carico. Ho appena parlato con l’Ambasciatrice polacca a Roma per significare a lei e al governo di Varsavia la mia profonda preoccupazione per i fatti di ieri, con l’arresto del nostro connazionale e, in più in generale, per i diritti e la sicurezza della comunità LGBT in Polonia.
Scalfarotto si è poi domandato cosa pensi dei diritti LGBT in Polonia “Raffaele Fitto, che al Parlamento Europeo è il presidente del gruppo dei Conservatori e Riformisti, il gruppo in cui siedono gli eurodeputati di Diritto e Giustizia, il partito che esprime il Presidente e il Premier polacco“.
Quanto sta accadendo in Polonia, ma non da ieri bensì da due anni, è sempre più preoccupante. L’omofobia di Stato del presidente appena rieletto Andrzej Duda si fa sempre più insistente e pericolosamente frequente, mentre l’Unione Europea tace. Venerdì centinaia di persone erano scese in piazza per contestare l’arresto preventivo dell’attivista LGBT Margot Szutowicz. La risposta della polizia, durissima, ha fatto il giro del mondo, suscitando inevitabile indignazione.
Il Palazzo della Cultura e della Scienza di Varsavia si è illuminato con i colori arcobaleno per sostenere la cominità LGBT polacca, sempre più vergognosamente sotto attacco.
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