Il chiacchieratissimo Sergei Polunin è tornato a far parlare di sè dalle pagine de Il Corriere della Sera. Atteso nel nuovo «Romeo + Giulietta» coreografato da Johan Kobborg, il prossimo 26 agosto in prima mondiale all’Arena di Verona, il 29enne ballerino ucraino ha rigettato le accuse di omofobia esplose nei mesi scorsi. A gennaio Polunin scatenò un putiferio, chiedendo agli uomini di non essere ‘effeminati’.
Cacciato dall’Opera di Parigi, ha ora provato a spiegarsi, senza però riuscire pienamente nel suo intento.
Credo profondamente nell’amore. È un sentimento universale, ognuno desidera amare ed essere amato. Oggi vedo una separazione tra uomini e donne, troppa aggressività e competizione tra i sessi. Personalmente, se non ho amore nella mia vita non riesco a fare nulla. Senza tensione emotiva, si perde il senso delle cose. Parlo della relazione tra uomini e donne perché questo è il mio mondo: amo le donne. I miei post sono stati equivocati, mi riferivo alla separazione e alla confusione tra gender. Non penso che la gente abbia diritto di cambiare sesso: è la natura che ti ha creato in quel modo e non sei tu che cambi il tuo karma, devi accettarlo in modo da essere libero di incarnarti nella prossima vita. Nel mondo del balletto vedo una perdita di vigore negli uomini. Invece, un danzatore dev’essere orgoglioso della propria energia maschile e non diventare sdolcinato. Il risultato è che le donne considerano gli uomini deboli e incapaci di assumersi responsabilità: non vogliono metter su famiglia, non si prendono cura delle donne
Parole già di suo discutibili, con Polunin che ha poi provato ad esporre la propria posizione sull’omosessualità: “Lo ripeto, credo nell’amore, per come dovrebbe essere. Gli uomini dovrebbero rialzarsi e ritrovare la forza di assumersi responsabilità, che siano gay o etero, e non diventare pigri. Se le donne arrivano a pensare di poter fare a meno degli uomini, allora perdono il proprio scopo nella vita”.
Ribadito che a suo dire i ballerini dovrebbero scuotersi (“devono tirar fuori la propria forza virile“), Polunin ha così nuovamente cavalcato quel machismo danzante che l’ha reso non a caso un idolo di Vladimir Putin. Presidente russo che il danzatore si è tatuato sul petto.