Il ballerino di origine ucraina Sergei Polunin, già conosciuto per le sue uscite sessiste, omofobe e con una profonda ammirazione per il presidente russo Vladimir Putin, sarà ospite a Verona, per uno spettacolo in Arena. “Romeo + Giulietta“, la cui prima sarà il 26 agosto nella città scaligera, vedrà Polunin come il protagonista maschile della storia. Ma le associazioni LGBT veronesi, prima fra tutte il circolo Pink, lo etichettano come un “Romeo sessista e omofobo“. Per le sue posizioni, era stato anche cacciato dall’Opera di Parigi.
Lo spettacolo sarà un evento del Festival della Bellezza, in programma questa estate, in una città che negli ultimi mesi è stata spesso sulle prima pagina dei media LGBT e non solo. Prima tra tutti per il Congresso delle Famiglie (tradizionali), che ha fatto molto discutere. Poi per le diverse aggressioni omofobe, soprattutto nei confronti di una coppia gay. Questa ha poi dovuto alzare un muro per proteggersi dalle incursioni notturne presso la loro abitazione. Secondo il circolo Pink, lo show sarebbe da annullare. Ma non mettono in dubbio la bravura artistica del ballerino ucraino, bensì le sue posizioni. In diverse occasioni, Polunin ha dimostrato apertamente il suo sostegno a Putin, tanto da tatuarsi il suo volto sul petto. Ma a destare critiche sono state le sue dichiarazioni, in cui a attaccato i suoi colleghi ballerini “effemminati”, chiedendo loro di “fare gli uomini“. Oltre a questo, sono diversi gli attacchi di chiaro stampo sessista contro l’autodeterminazione delle donne.
Le difese del Comune sull’arrivo di Polunin
Dagli organizzatori del Festival della Bellezza, è arrivata la difesa al ballerino, il quale sarà ospite della città per l’evento, oltre a esibirsi in una prima mondiale. Argomenti al di fuori della danza non devono interessare e non influiranno sulla presenza dell’artista a Verona. Ignorato dal sindaco Sboarina l’appello delle associazioni LGBT, secondo le quali lo spettacolo dovrebbe essere annullato.
Nulla di nuovo quindi nella città scaligera, che da mesi sembra umiliare la comunità LGBT veneta con eventi di chiaro stampo omfobo.
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Cancellare un evento artistico all’Arena farebbe proprio il gioco dei nostri nemici.
Molto più efficace il boicottaggio .
” Pecunia non olet” disse Vespasiano al figlio e perdere soldi atterrisce tutti , specie gli omofobi che ci odiano ma apprezzano i nostri soldi.