Noncurante della recente condanna per diffamazione, la scrittrice nonché dottoressa Silvana De Mari è tornata a seminare odio e diffamanti menzogni via radio.
Intervistata da Giuseppe Cruciani nel corso de La Zanzara (Radio24), come riportato da Il Fatto Quotidiano, la De Mari si è improvvisamente tramutata in un’esperta del mondo transgender, sottolineando di fatto come a suo dire non esista. Perché si nasce uomini e/o donne. Punto.
“Il caso di Vladimir Luxuria è fortunatamente quello di un corpo sano, perché lui ha avuto la grandissima saggezza di conservare i testicoli. Quindi, è tutto e per tutto, un maschio, un maschio sano, semplicemente con due protesi mammarie. E questo va benissimo. La nostra mente, però, non può essere in disaccordo col nostro corpo. Se non si adatta al corpo, quella che dovrebbe essere aiutata è la mente, quindi l’intervento per cambiare sesso consiste in un’amputazione dei testicoli e dello scroto per fare una cosiddetta nuova vagina, il che è completamente improprio, perché la vagina non può essere imitata. Questa cosa è un buco che deve essere tenuto aperto. La persona che cambia sesso, e che evidentemente si odia, avrà un corpo che per tutta la vita cercherà di cicatrizzare. Quindi, la cosiddetta neo-vagina è una cavità che va tenuta dilatata ogni giorno, cioè deve essere tenuta aperta”. “Le persone che si sottopongono a questo intervento moltiplicano per 20 il rischio di suicidio. E dunque col denaro pubblico si fanno interventi che moltiplicano per 20 il rischio di suicidio e rendono malato un corpo sano. Invece, si dovrebbe fare il contrario: insegnare la mente ad accettare il corpo. Si sta spiegando ai bambini, grazie anche a Real Time e ad altre trasmissioni, che possono anche diventare maschio o femmina”. “Ma non bisogna modificare il corpo, bensì la mente. Nel 90% dei casi alla disforia di genere è associato a un’altra patologia. Nel 10% dei casi di schizofrenia, la disforia di genere è uno dei sintomi. Se facciamo cambiare sesso al paziente, allora, è un disastro. Da queste cose, secondo me, si può guarire“.
Ed è qui che la De Mari torna ad un tema particolarmente sentito e già battuto, in passato, ovvero la possibilità di ‘uscire’ dalla ‘condizione’ dell’omosessualità.
“L’omosessualità non è una malattia ma un comportamento che può essere abbandonato, come dimostrano tutti gli ex gay. Con quali cure? Decidendo soprattutto di abbandonare l’omosessualità. Ci vuole una volontà d’acciaio, è una roba da marines. Vi do anche la notizia dell’anno: gli ex gay sono più numerosi dei gay”. “In qualsiasi manuale di sessuologia lei troverà scritto che le persone che hanno un comportamento omoerotico per tutta la loro vita sono circa l’1,5 – 1,8% % della popolazione. Chi invece è stato gay per un periodo più o meno lungo della vita è l’8 per cento della popolazione. Non mi pare di aver detto una cosa così buffa e strampalata. Una società in cui gli uomini amano le donne e viceversa, mettono al mondo e amano dei bambini è una società molto più felice. Quello che mi fa paura delle persone gay è che sono il 2%, ma sono anche il 50% di nuovi casi di Aids e l’80% di nuovi casi di sifilide. Per anni i medici che dicevano che c’era una correlazione tra fumo e cancro venivano denunciati e condannati per diffamazione”. “Succede lo stesso adesso sui gay. Che si ammalano più degli altri perché usano il tubo digerente per fare sesso, e non è portato per quelle attività. Tutti gli ex gay dichiarano di essere molto più felici da ex e molto più equilibrati. Non ho mai conosciuto un gay con un equilibrio pieno. C’è una grossa percentuale di persone gay con un gran numero di partner e hanno 140 volte più degli altri il rischio di beccare l’Aids e la sifilide. C’è chi arriva ad avere 400 partner l’anno, più di uno al giorno. Voi non avete mai visto morire una persona di Aids, io sì”.
Parole indecenti, anche perché vomitate in diretta radio, che sbandierano numeri folli e fuori da ogni logica. Eppure la signora Silvana De Mari continua indisturbata a parlare, trovando microfoni o telecamere al suo servizio, alimentando disinformazione e odio.
“Conosco molti gay, che si fanno chiamare Gey, e si rendono conto che il sesso anale è qualcosa di negativo, quindi lo rifiutano. Il sesso, l’essere maschio e l’essere femmine, servono per proprio per la riproduzione. Il sesso non è un giocattolo. Due maschi insieme si possono strofinare delle robe, sì, vabbè, possono essere contenti. Ma la sessualità non è questo. Con la sodomia invece vi cuccate una malattia procologica. E poi ci perdete qualcosa, perché è molto più divertente il sesso col diverso”.
Come possa lei saperlo, sarebbe interessante scoprirlo.
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Ho letto questo articolo offensivo stamani sul mio cellulare e mi sono arrabbiata moltissimo. La signora dice che è un chirurgo e ruba il pane ai veri scrittori. Ma questi giornalisti che sentono cose così gravi e false e danno visibilità a chi nel mondo scientifico e medico non è nessuno non si vergognano? Perchè non vanno a fare vero giornalismo investigativo là dove esiste veramente? Che vadano a Yale o alla Columbia o in tutte le Università dove si studia la sessualità di genere e ci si laurea pure. Chi è questa signora per raccontare balle ad un pubblico di un italietta povera ed omofobica? Primo non si diventa ex gay perchè gay non lo si è mai stati, fanno delle esperienze esattamente come gli omosessuali fanno con gli etero. Questa ha una fissa malata per gli omosessuali e per i trans, la sua è una goffaggine intellettuale e oltre ad essere incompetente è anche una cattiva persona con tendenze gay nascoste perchè solo chi ha problemi con la propria sessualità può accanirsi così tanti contro altri. E perchè non se la prende con chi massacra e picchia le donne? Con gli etero che si scambiano mogli e mariti . Perchè le danno spazio? Perchè invece non parlano con le persone omosessuali e trans reali? Un chirurgo certo che non ama gli esseri umani, io come medico non la riconosco, nemmeno come scrittrice. Sono triste, amareggiate, indignata, disgustata, ma combattiva, sempre.