La dottoressa e scrittrice Silvana De Mari andrà a processo per le sue affermazioni omofobe e infamanti a danno del Mario Mieli.
Notizia del marzo scorso che Lilli Gruber, conduttrice di Otto e Mezzo, avrà finto di non conoscere, visto quanto accaduto ieri sera in diretta tv su La7. Ospite di Otto e Mezzo, infatti, proprio la De Mari, insieme a giornalisti del calibro di Aldo Cazzullo e Giovanni Floris, chiamata inspiegabilmente a commentare gli avvenimenti politici di queste ultime settimane, tra finanziaria e rapporti di Governo tra 5 Stelle e Lega.
Presentata dalla conduttrice come una di quelle ‘molto cattive’, dopo aver proposto dalle pagine de La Verità di fare un corso accelerato per diventare delle belve, la De Mari ha presto tuonato contro la comunità LGBT.
“Per imparare a smontare i discorsi manipolatori, grazie ai quali siamo in mezzo ad una dittatura delle minoranze. Abbiamo in questo momento due psicoalleati di un futuro totalitario che sono l’omofobia e l’islamofobia. Mentre parliamo di tutto questo sono migliaia i cristiani assassinati, di cui a nessuno importa un fico. Noi abbiamo una situazione di legge non uguale per tutti. Una situazione di diritti non uguale per tutti. Io favorevole all’omofobia? Io sono a favore della libertà di pensiero che non può essere imbrigliata. Non è un diritto umano non essere offesi. Il diritto umano è il diritto di parola“.
Parole sconcertanti che hanno poi preso la strada dell’attacco al Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli.
“Queste violenze verbali devono essere contenute. Ma attenzione. Il punto più sacro è la libertà di parola. A Roma abbiamo un circolo intitolato al Mario Mieli, che riceve un fiume di denaro dallo Stato. Ricordo chi fosse Mario Mieli, mangiava gli escrementi suoi e del suo cane, e nel suo libro parla di come sia affascinato dall’erotismo dei bambini. Noi abbiamo un circolo che riceve denaro pubblico intitolato ad un signore che manifesta la propria pedofilia“.
Solo a questo punto la Gruber è intervenuta per fermare la Mari (‘c’è anche altro su Mario Mieli e questo non c’entra con la puntata’), colta in fallo e in trincea nel difendersi: “C’entrano perché ho una denuncia dal Circolo di Cultura Mario Mieli per aver detto questo”. “Io sto dicendo la verità“.
“Forse ne arriverà anche un’altra ma io non vorrei averla“, ha replicato la Gruber, incredibilmente caduta nel trappolone della scrittrice, follemente riuscita ad avere uno spazio in prime time, su La7, per attaccare il Mario Mieli nel pieno di un processo (la prima udienza è stata fissata al 21 marzo 2019). Senza alcun tipo di contraddittorio.
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La De Mari è più pazza e schizofrenica degli omosessuali che vorrebbe "curare". Fa parte di un'infima minoranza di scoppiati bigotti che pretende di dettar legge a tutti e ciarlare senza contraddittorio, insultando a man salva chiunque non si beva le loro bigotterie. La "libertà di parola" di cui straparla a quanto pare è solo la SUA, visto che è d'accordissimo con Putin che in Russia l'ha tolta agli omosessuali, su cui ha scatenato una campagna d'odio stile anni '30 contro gli ebrei. La De Mari sembra un'isterica cocotte senza clienti paganti.
Fatto sta che Gruber si è talmente incartata che alla fine si è pure dimenticata di annunciare la finale di Miss Italia (ma non ha dimenticato il libro della dottoressa). Stasera c'era Pansa: sembra di tornare al vecchio Otto e mezzo condotto da Ferrara.
La De Mari ha fatto solo un semplicissimo elenco di fatti o di dati di fatto. Non si è inventata niente e non mi riesce di capire di cosa viene accusata, se non di dire la semplice verità
Già lo scrivere di "diventare belve" su La Vomità di Belpietro - quello che si è inventato l'attentato per avere la scorta gratis - già definisce cosa sia la De Mari. Per il resto, pure una certa "santa" Maria Alacoque mangiava avida la merda dei malati che assisteva, eppure l'hanno fatta santa invece che mandarla al manicomio. Pure la Chiesa pedofila e protettrice di pedofili si becca soldi pubblici, e a miliardi, ma la De Mari finge di ignorarlo. Un'esigua MINORANZA di psichiatri ancora ritiene che l'omosessualità sia una malattia mentale, e guarda caso sono tutti adepti del carrozzone cattolicante su cui pappa e trinca la De Mari. Non vorranno mica dettar legge? Tira tu le somme sulla dittatura di cui ciarla questa disgraziata: è LA SUA e quella che vaneggia il pornale che pubblica le sue boiate.
Facendola Santa l’hanno anche mandata al manicomio : i santi sono i folli di Dio