Adam Graham è stato eletto nel 2019 nel consiglio comunale di The Village, in Oklahoma, piccola cittadina con poco più di 9.000 abitanti. Quest’anno, a 29 anni, è diventato il più giovane e il primo sindaco apertamente gay della città. Graham ha assunto il ruolo di primo cittadino nel mese di maggio, ma questa settimana, dopo appena due mesi, ha rassegnato le dimissioni.
In una lettera ha scritto: “Per quasi cinque anni ho servito con orgoglio The Village, prima come membro del consiglio e successivamente come sindaco. È stato un onore servire la città ed è stato un mio grande privilegio rompere certi confini come il più giovane e il primo funzionario eletto apertamente gay della città… Dal 2018, ho combattuto contro il razzismo e l’omofobia“.
Quando è stato eletto sindaco, ha sottolineato Graham, si è sentito “orgoglioso che The Village fosse pronto per una voce giovane e con nuove idee“. Ma si è presto reso conto che come sindaco democratico gay in uno Stato fortemente repubblicano come l’Oklahoma, sarebbe stato tutt’altro che semplice. E così è stato.
“Purtroppo, alcuni elementi della popolazione hanno recentemente iniziato a perseguire minacce e attacchi al limite della violenza”. “Nell’ultimo mese sono stato seguito fino a casa, minacciato mentre portavo a spasso il mio cane, molestato a Starbucks, mi hanno tagliato le gomme dell’auto”.
Graham ha detto che gli attacchi omofobi sono iniziati dopo un incidente avuto con gli agenti di polizia della vicina Nichols Hills. “Purtroppo, questi attacchi dannosi e in malafede stanno aumentando, e non mi sento più al sicuro nel servire la città nella mia qualità di sindaco. È con il cuore pesante che offro le mie dimissioni con effetto immediato“.
Albert Fuji, portavoce del LGBTQ Victory Institute, ha detto a NBC News che Graham era un “feroce leader LGBTQ in Oklahoma, che combatteva per i diritti LGBTQ, l’equità razziale e la giustizia riproduttiva” in uno Stato che, dopo le sue dimissioni, ha solo cinque eletti apertamente LGBTQ+. Fuji ha aggiunto: “Siamo devastati – e arrabbiati – per il fatto che abbia subito molestie e minacce al punto che non si senta più al sicuro a ricoprire cariche pubbliche. Nessun funzionario pubblico dovrebbe temere per la propria incolumità fisica. La realtà è che molti funzionari eletti LGBTQ+ e funzionari eletti di colore stanno affrontando il peso maggiore di questa accresciuta animosità”.
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