Stefano Lo Russo, sindaco di Torino, ha dovuto sospendere le registrazioni di figli di coppie omogenitoriali, avviata dall’ex sindaco Chiara Appendino 4 anni or sono. Il Prefetto ha infatti ricordato a Lo Russo come da ufficiale di governo stia violando la legge, commettendo abusi d’ufficio, nel caso in cui dovesse proseguire. La lettera del Prefetto è arrivata dopo due pronunciamenti contrari da parte di un tribunale e della Corte d’Appello.
Al momento c’erano sette coppie omogenitoriali in attesa di ricevere risposte dagli uffici preposti per la registrazione. In attesa della sentenza della Corte di Cassazione, Lo Russo, come riportato da LaRepubbica, ha annunciato di voler incontrare le associazioni LGBTQ+ della città, dicendosi inoltre “molto amareggiato. E’ vergognoso che nel nostro paese le coppie arcobaleno non possano fare ciò che possono fare quelle che vivono in altri paesi europei. Si tratta di una discriminazione”, ha tuonato il primo cittadino. Jacopo Rosatelli, assessore ai Diritti, ha assicurato che le 70 registrazioni già effettuate rimarranno valide.
Davide Serritella, deputato torinese del M5s, ha appreso con “sgomento” quanto intimato da Corte d’Appello e Prefetto. “Un terribile passo indietro“, ha precisato Serritella, nei confronti di un “provvedimento del quale eravamo tutti molto fieri. Sarà mia premura capire in che modo sia stata maturata tale decisione e sostenere una battaglia che vede coinvolte le sensibilità di famiglie e bambini“.
Se Lo Russo dovesse continuare a registrare all’anagrafe i figli di coppie omogenitoriali, rischierebbe la sospensione del ruolo. E non solo. “Conseguenze poi ci sarebbero anche per i bambini figli di due madri nel futuro, in caso di questioni ereditarie i loro diritti sarebbero impugnabili. Soprattutto perché non c’è un termine di prescrizione agli eventuali ricorsi di terzi”.
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