“Matrimonio civile per tutti”. Questo il nome del dossier presentato dai verdi al Parlamento svizzero, dando così forza ad un dibattito sul matrimonio egualitario. Tutti i partiti, tolto l’Unione Democratica di Centro, si sono detti favorevoli alle nozze LGBT, con il Consiglio nazionale, Camera bassa del Parlamento comprendente 200 deputati, che ha avviato una prima discussione in materia, che avrà seguito probabilmente a settembre. UDC, va ricordato, che è il principale gruppo parlamentare svizzero, ma privo di una maggioranza che affondi il testo.
D’altronde la stragrande maggioranza degli svizzeri sostiene l’uguaglianza matrimoniale. Sondaggi indipendenti sottolineano come oltre l’80% dei cittadini sia favorevole alle nozze tra persone dello stesso sesso. Anche la Chiesa evangelica svizzera ha dato il suo via libera.
Come riportato da CDT, la possibilità che venga lanciato un nuovo referendum qualora la modifica del Codice civile dovesse essere adottata anche dal Consiglio degli Stati, dopo quello andato in scena a inizio 2020 sulla legge contro l’omobitransfobia, è altamente probabile. Quattro mesi fa il 63% degli elettori svizzeri ha confermato la legge parlamentare di fine 2018 che punisce penalmente l’omofobia, con 1.413,609 SI.
Anche in quel caso l’UDC, partito ancorato al tradizionalismo cattolico conservatore, aveva fatto campagna per un voto contrario, dopo aver raccolto decine di migliaia di firme per indire il referendum. Poi fortunatamente perso.
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