Alla soglia dei 60 anni, e dopo aver partecipato in qualità di comparsa ad alcuni episodi di Girlboss e Grace and Frankie, RuPaul è il protagonista assoluto di AJ and the Queen, serie Netflix da lui co-sceneggiata insieme a Michael Patrick King, storico sceneggiatore, produttore e regista di Sex and the City.
Nella serie, su Netflix dal 10 gennaio, RuPaul è Ruby Red, squattrinata drag queen che dopo essere stata truffata da un aitante ragazzo parte per un’ultima tournée in giro per l’America, a bordo di un vecchio camper insieme a AJ, sboccata e tutt’altro che sprovveduta bambina in fuga da una madre assente, prostituta e cocainomane.
È un autentico trionfo queer questo AJ and the Queen, progetto che RuPaul si è letteralmente costruito sulla propria leggendaria persona, con drag show ad ogni episodio e continue celebrazioni di icone pop come Cher, Dolly Parton e Diana Ross. L’esordiente Izzy G, nei panni della piccola AJ, è straordinariamente efficace e credibile, in abiti da ‘maschiaccio’ alla disperata ricerca di quell’affetto sempre mancatole, causa mamma travolta da ogni tipo di dipendenza.
Un road movie per la provincia americana, come fu Priscilla per le polverose cittadine d’Australia, assai meno bigotta e omofoba di quanto si possa credere, con dosi di inevitabile cinismo e irriverente ironia da mescolare all’immancabile melassa, sentimentalmente spiccata. RuPaul, tradito da un bel cubano e senza più un soldo, si ritrova suo malgrado a dover crescere un’adolescente, scoprendo quel lato paterno che aveva sempre saputo di avere, per quanto nascosto da lustrini e kg di trucco.
Charles e Michael Patrick King hanno attinto dal mondo drag per costruire una storia in cui è l’accettazione di sè a far breccia, abbracciando anche la disabilità LGBT grazie al personaggio interpretato da Michael-Leon Wooley, esilarante drag diventata non vedente causa ictus. Sono proprio gli scambi tra Robert Lincoln Lee/Ruby Red e la sua Louis/Coco Butter a scatenare ilarità, mentre l’ex westler Josh Segarra ha i lineamenti del chiaramente represso Hector, truffatore di professione che abborda vecchie drag per farle innamorare e svuotargli i conti in banca.
A tratti anni ’90 in alcune scelte visive e di scrittura, ricche di cliché e volutamente camp, AJ and the Queen vola via che è un piacere, tra iconiche canzoni, battute fulminanti e una RuPaul in forma smagliante. Nella speranza che Netflix, ovviamente, rinnovi il tutto annunciando a breve una stagione 2.
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Serie spettacolare, divorata in 2 gg Adesso la riguardo con il mio compagno, che ha visto solo le prime 3 puntate Buon lunedì a tutti