Tiziano Ferro torna in edicola domani, martedì 7 novembre, nell’inserto (gratuito) Buone Notizie del Corriere della Sera.
Lo fa rievocando un passato duro e celebrando l’amore per la musica: “Non fosse stato per questo mestiere chissà come e dove sarei finito. Sicuramente sarei andato verso il peggio. E non mi riferisco necessariamente all’ipotesi che avrei potuto trasformarmi in un delinquente: la morte civile e morale si nasconde dietro tante maschere”.
Un dramma, quello della depressione, già raccontato nel suo primo libro Trent’anni e una chiacchierata con papà, pubblicato nell’ormai lontano 2010 in concomitanza con il momento del coming out: “Io per esempio sono un perfezionista e questo lato del mio carattere mi spinge ad isolarmi. E da qui alla depressione o alla misantropia il passo è breve. Ho scelto di parlarne per far sentire meno sole le persone che ne soffrono”.
Si stima che 1,5 milioni di italiani soffrano di questo male atroce, capace di annullare ogni forza ed energia creativa. E la cifra sale al 10% totale della popolazione se si considerano tutti quelli che, almeno una volta nella vita, hanno sofferto di un episodio depressivo.
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