È diventata virale su Instagram la denuncia di Felipe, ragazzo di origini brasiliane la scorsa settimana deriso in una pizzeria del centro di Udine.
“Giovedì sera mi è successa una cosa che mi ha lasciato senza parole in una pizzeria dove mi sono recato per una cena con degli amici“, ha confessato il ragazzo. “All’inizio, tutto normale, fino al momento in cui al tavolo ci raggiunge un cameriere che ci ha “stranamente” chiesto i nostri nomi. Noi rispondiamo in maniera garbata. Il cameriere miincalza con una battutina sul mio nome, trasformandolo al femminile“. Ed è qui che parte il sentore di omofobia imminente, perché poco dopo lo stesso cameriere torna alla carica chiamando il giovane ancora una volta con un nome femminile. “Alla mia richiesta di darmi del “signore” ha continuato nel suo intento fino al momento in cui, sentendomi a disagio, ho chiesto esplicitamente di smetterla e di trattarmi come ogni altro cliente del locale“.
Ma la situazione precipita, perché al tavolo arriva direttamente il proprietario della pizzeria che domanda al ragazzo: “Come concili il tuo essere donna con il pizzetto? Poi porti i tacchi?“.
“Non ci ho visto più“, ha confessato Felipe. “Non potevo credere di essere nel 2021 e di star subendo una tale umiliazione in un posto pubblico. Mi sono limitato a dire che anche se uomo sono comunque libero di indossare quello che voglio. Infine rendendomi conto di essere capitato in un posto dichiaratamente omofobo, ho deciso di cambiare ristorante. Uno dei miei amici invece è andato ad avvisare della nostra scelta dicendo che non ci era piaciuto l’atteggiamento omofobo”. La risposta è stata forse ancora peggio di tutto ciò che ci era già successo. “Fate bene a cambiare, qui non accettiamo persone come voi”. “A questo punto il mio amico gli ha detto di tutto e di più”. Sono schifato. Siamo usciti ed ero in lacrime. Non mi sono mai sentito così umiliato nella mia vita“.
Il proprietario della pizzeria, via UdineToday, ha provato a ricostruire quanto accaduto, dicendosi dispiaciuto per “l’incomprensione”.
“Ho cercato, tramite mie conoscenze e attraverso le associazioni, di mettermi in contatto con il ragazzo: non vedo l’ora di incontrarlo e chiedergli scusa”. “Sono stato io a sbagliare mettendolo a disagio e mi scuso per questo, ma sono stato frainteso e ora sono stato messo alla gogna mediatica”. “Sono 25 anni che lavoro con la popolazione (Lgbt, ndr) e so che lui non merita un trattamento del genere ma non lo merito nemmeno io: dopo 25 anni di onesto lavoro senza mai discriminare nessuno, né per ciò che siamo, né per provenienze, né per colore della pelle.. ci tengo a sottolineare che non ho nessuna paura dell’omosessualità, non sono omofobo, ho gay in famiglia, come potrei mai esserlo? Ho sbagliato il modo in cui gli ho posto la domanda che ha toccato la sua sensibilità, quando gli ho chiesto come concilia il suo essere donna con il pizzo. Ho visto un bel ragazzo vestito con abiti da donna e mi sono chiesto questo, spinto soltanto dalla curiosità. Non mi sarei mai aspettato una reazione così”. “A seguito di ciò loro sono andati via e solo uno è tornato indietro”. “Si è rivolto a me in tono maleducato e io gli ho detto che sono 25 anni che lavoro onestamente e di gente maleducata posso farne a meno. Questa frase è stata strumentalizzata e io sono stato bombardato dalle accuse. Mi dispiace, non sono certo omofobo e non sono solo le mie parole a dirlo, ma anche il fatto che ho dato il mio sostegno al Fvg Pride già anni fa”.
Sulla porta della pizzeria c’è persino l’adesivo “friendly”, se non fosse che il trattamento riservato a ‘certi’ clienti sia stato indecente. Felipe, 3 giorni dopo aver denunciato quanto capitatogli, ha condiviso aggiornamenti via Instagram, dicendosi “soddisfatto del dialogo instaurato con i proprietari della pizzeria e della sua famiglia“.
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