Dopo aver cancellato le persone trans per via costituzionale e sancito che “La famiglia è solo uomo e donna”, l’Ungheria di Viktor Orbán che piace tanto a Matteo Salvini e Giorgia Meloni introdurrà una legge contro la “propaganda LGBT” simile a quella voluta da Vladimir Putin nel lontano 2013.
Fidesz, il partito di governo, ha annunciato l’arrivo della legge che impedirà di promuovere l’uguaglianza LGBTI in luoghi dove potrebbero trovarsi i minori.
Il disegno di legge conterrà un divieto esplicito di promuovere la riassegnazione di genere e l’omosessualità a scuola attraverso programmi di educazione sessuale. Tali programmi saranno eseguiti solo con un permesso speciale fornito dal governo stesso. Il disegno di legge vieterà anche le pubblicità legate al cambiamento di genere e “all’omosessualità” ai minori di 18 anni. Si dice esplicitamente che nessun “prodotto” del genere potrà essere venduto. Si dice anche che “tali contenuti multimediali” (ad esempio: spot pubblicitari in TV) potranno essere mostrati solo a persone di età superiore ai 18 anni.
Il disegno di legge ungherese è di fatto un copia-incolla della legge sulla propaganda anti-gay introdotta in Russia nel 2013. L’iniziativa legislativa è inquadrata all’interno di un disegno di legge più ampio che agisce contro la pedofilia. Scelta voluta, perché in questo modo “Fidesz ha reso molto difficile per gli attivisti LGBTI organizzarsi contro questo DDL”, ha sottolineato il politologo Rémy Bonny, direttore esecutivo di Forbidden Colours.
Prosegue quindi la scalata omotransfobica della politica ungherese. Nel 2019 il presidente dell’Assemblea nazionale ungherese László Kövér ha affermato che non c’è “nessuna differenza morale” tra i pedofili e l’adozione per le coppie gay. “Il declino democratico degli ultimi dieci anni in Ungheria è stato un letterale copia-incolla di ciò che è successo dieci anni fa in Russia“, ha proseguito Bonny. “L’Ungheria è il cavallo di Troia autocratico della Russia all’interno dell’Unione Europea. Fanno il capro espiatorio delle persone LGBTI per smantellare la democrazia”.
Bonny attacca la Commissione europea e il Consiglio europeo di fare troppo poco dinanzi all’omotransfobia ungherese. “Il silenzio e la riluttanza delle istituzioni europee ad agire contro i crimini commessi dal governo ungherese contro le persone LGBTI ha permesso all’Ungheria di continuare la sua lotta contro i diritti umani e la democrazia. La Commissione e il Consiglio hanno anteposto il loro interesse commerciale a quello dei propri cittadini. Gli oltre 15 milioni di cittadini LGBTI dell’Unione Europea sono lasciati soli. Un’Europa senza valori non è più degna di essere chiamata Unione”.
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Gravissimo e vergognoso che l'Unione Europea non intervenga per impedire questa proposta di legge infame e omotransfobica, degna della Russia di Putin. Se, come pare dagli attuali sondaggi, alle prossime elezioni vinceranno Meloni e Salvini, anche noi faremo la fine dell'Ungheria, loro partner politico e modello dichiarato. Ricordiamocelo quando si voterà.