Martedì prossimo verrà presentato il programma ufficiale della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, che prenderà vita il 2 settembre, primo festival cinematografico a ripartire dopo il lockdown da Coronavirus. Nel frattempo sono stati annunciati i titoli che daranno forma alla sezione autonoma e indipendente Giornate degli Autori, arrivata alla sua diciassettesima edizione, presieduta da Andrea Purgatori e di cui Giorgio Gosetti è il Delegato Generale, con Gaia Furrer responsabile artistica.
A chiudere le Giornate degli Autori 2020 sarà un regista cult per il cinema LGBT internazionale, ovvero Bruce LaBruce, 56enne canadese, 10 anni fa visto in sala con L.A. Zombie, interpretato dall’attore porno François Sagat e nel 2013 sempre a Venezia con Gerontophilia, sorta di Harold e Maude gay. LaBruce torna al Lido fuori Concorso con Saint-Narcisse, presentato in anteprima mondiale e interpretato da Félix-Antoine Duval, Tania Kontoyanni, Alexandra Petrachuck e Andreas Apergis
La pellicola è ambientata nel Canada del 1972. Dominic, ventidue anni, ha un feticcio… se stesso. Niente lo eccita di più della sua immagine. Per questo motivo, passa gran parte del suo tempo scattando dei selfie con una Polaroid. Quando la sua amorevole nonna muore, scopre due profondi segreti legati alla famiglia: sua madre lesbica non è morta di parto e in un remoto monastero vive suo fratello gemello, Daniel, cresciuto da un prete depravato. La forza del destino riunisce i due fratelli belli e identici. E dopo essersi ricongiunti anche con Beatrice, la loro madre, subito restano coinvolti in una strana rete di sesso, vendetta e redenzione.
Già dalla trama si può gridare al ‘film scandalo’ di Venezia 2020, per quanto sia ormai diventato praticamente impossibile definire un’opera cinematografica ‘scandalosa’, ma Bruce LaBruce, come al suo solito, promette erotismo e le immancabili polemiche.
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