Protagoniste di questo nuovo caso sono due donne 40enni di Vicenza, che dopo l’unione civile hanno chiesto il riconoscimento del figlio anche per la madre non biologica. A intervenire, anche stavolta, è stato un giudice del Tribunale dei Minorenni di Venezia. Il quale ha riconosciuto la stepchild adoption alla coppia lesbica, ordinando il riconoscimento al comune. Il bambino, che ora ha cinque anni, è nato grazie al seme di un donatore anonimo e fino ad oggi aveva solamente una madre, ovvero colei che lo ha partorito.
La coppia vive a Vicenza insieme da anni, e anche la madre non biologica cresce il proprio figlio assieme alla compagna. Per questo motivo si sono rivolte a due legali per vedersi riconosciuto come famiglia. Anche in questo caso è intervenuto un avvocato della Rete Lenford, la legale Valentina Pizzol, assieme a Umberto Saracco, entrambi trevigiani. Grazie al loro lavoro e all’affetto e all’unione delle due donne, il giudice non ha potuto fare altro che approvare la richiesta, ordinando che il bimbo venga riconosciuto.
Decisivi la relazione delle due donne di Vicenza e il legame positivo con il bambino
Il giudice del Tribunale dei Minorenni di Venezia ha affermato che le due donne nella loro relazione “costituiscono una coppia con un legame solido e duraturo. Entrambe vivono la relazione con il bambino come quella di un genitore con il proprio figlio, che chiama tutte e due ‘mamma’. Occupandosi quotidianamente di lui e condividendone l’educazione”. Con questa motivazione, si è registrato il primo caso a Vicenza, uno dei pochi in Veneto.
Il primo caso in Veneto è avvenuto nel 2017 e riguardava una coppia di Venezia. Anche in quel caso si trattava di una coppia lesbica, e anche in quella situazione anche la madre non biologica aveva ottenuta la maternità. Di conseguenza, il giudice ha semplicemente imitato la decisione del suo collega, che ha segnato un precedente. In questo nuovo caso, inoltre, si è specificato che “la madre biologica ha dato il suo assenso e l’adozione costituisce il riconoscimento giuridico di un rapporto di filiazione sorto già anni addietro“. Vittoria piena quindi sia per la coppia che per i due legali, i quali hanno affermato: “In un momento storico in cui alcuni spingono con forza per tutelare soltanto il modello della famiglia tradizionale, è positivo che invece i giudici continuino ad applicare le norme a garanzia della bi-genitorialità dei minori nati all’interno di famiglie composte da persone dello stesso sesso“.
Una vittoria significativa, questa in Veneto, che dimostra quanto una famiglia “non tradizionale” sia possibile. Anche nei confronti del Congresso Mondiale delle Famiglie, il cui inizio è previsto per il 29 marzo 2019.
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